Da quando è stato dato l’annuncio che da quest’anno il canone Rai si sarebbe pagato in bolletta, le proteste e la confusione non sono di certo mancate. Inoltre, è atteso a breve  il decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo Economico che dovrebbe mettere chiarezza su tutte le questioni operative e pratiche di cui prima non si conoscevano i dettagli. Ma man mano che escono indiscrezioni, le compagnie energetiche non sembrano essere d’accordo e chiedono tanti cambiamenti, elencati in un documento firmato da Assoelettrica e Utilitalia. Insomma, il mondo dell’energia è compatto contro il governo e per noi consumatori non c’è ancora alcuna certezza. Abbiamo quindi chiesto ragguagli agli esperti di energia del comparatore online SuperMoney per sapere cos’hanno chiesto Enel & Co e cosa intende fare il Ministero riguardo l’abbonamento RAI 2016.

Le richieste di Assoelettrica e Utilitalia

Come dicevamo, un lungo documento contiene le richieste di tutte le compagnie energetiche riguardo i dettagli operativi che dovrebbe contenere il decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo Economico. Non manca, prima di tutto, di chiedere per queste aziende un “adeguato contributo” per il “servizio pubblico” che stanno facendo nell’inserire questa tassa nelle bollette e incassarla.

Prima di tutto si chiede semplificazione per evitare errori. Ad esempio, un utente può passare da un operatore all’altro con molta facilità e ci si chiede chi debba pensare  al suo canone una volta cambiato. Si propone che ad occuparsene sia la compagnia che l’aveva in carico all’inizio del mese. Se, poi, si attiva un contratto per la prima volta alla fine dell’anno, quanto bisogna addebitare?

I problemi con i pagamenti

Altri cambiamenti richiesti riguardano i pagamenti. Ad esempio, in caso di un importo di 120€, formato da 100€ di bolletta e 20€ di canone, venga pagato con bollettino in posta e si paghino solo 100€, le compagnie chiedono che quei soldi servano prima di tutto a coprire il consumo elettrico e non prima il canone. Chiedono anche di precisare se in caso di ritardo del pagamento scattino gli interessi di mora, come succede per la bolletta normale, oppure no. Chi, poi, paga con domiciliazione bancaria ha diritto a 8 settimane entro le quali contestare la bolletta. Le compagnie chiedono di tenere bloccato il canone finchè non passano le 8 settimane e si rifiutano categoricamente di versarlo in anticipo all’erario prima di averlo incassato.

Esenti, rimborsi e reclami

Ma i dubbi più grossi riguardano gli utenti. Prima di tutto si chiede che vengano dati gli elenchi degli esenti e che vengano gestiti dal Sistema Informativo Integrato che gli operatori già usano. In caso di recupero di soldi evasi, chiedono di essere esenti dal dover recuperare il canone e di essere anche sollevati dall’obbligo di di rispondere entro 40 giorni al reclamo se questo riguarda il solo canone della Rai, che nessun indennizzo sia dovuto al cliente per una risposta in completa o in caso di mancata risposta e che i reclami sul canone non siano conteggiati tra quelli che l’operatore elettrico deve segnalare ogni 6 mesi all’Autorità per l’Energia.

L’ultimo punto è anche quello su cui stanno litigando di più e riguarda i rimborsi. L’articolo 6 del decreto attuativo, infatti, regola i rimborsi al cittadino che paga il canone tv per errore e prevede che la famiglia indirizzi alla società elettrica la richiesta di restituzione dei soldi. Le società elettriche non vogliono, invece, farsi carico dei rimborsi ritenendola una pratica complessa e costosa. Il governo sta pensando di promettere un compenso forfettario annuo per convincere gli operatori ad accettare.

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