Il problema del rischio idrogeologico in Italia torna periodicamente alla ribalta ad ogni nuova alluvione. I danni causati sono sempre piuttosto ingenti e, non potendo attuare misure preventive soggettive, una buona soluzione per tutti gli interessati è quella di confrontare le assicurazioni più vantaggiose per trovare una tutela idonea alla propria abitazione e affrontare con le spalle coperte ulteriori calamità.

A favore di questo tipo di pratica è anche il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che ha proposto la stipula obbligatoria di assicurazioni casa che tutelino contro le calamità naturali, rilanciando l’ipotesi anche durante la Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici di Doha.

Il costo degli interventi di messa in sicurezza delle zone colpite è diventato troppo alto per lo Stato ed è sicuramente troppo oneroso anche per i singoli cittadini. Nonostante ci sia un’ampia consapevolezza di questo problema, l’eventuale introduzione di una polizza obbligatoria aveva suscitato numerose polemiche.

 Le critiche sono arrivate sopratutto dai proprietari di abitazioni situate in aree a rischio, che si sono dichiarati indisponibili a sottoscrivere a proprie spese polizze assicurative quando la responsabilità sarebbe a carico delle cattive amministrazioni pubbliche che si sono succedute. Adesso però, la questione è nuovamente in stallo.

 Dalle dimissioni del Governo tecnico, infatti, l’unica cosa certa che è emersa è che troverà spazio per l’approvazione parlamentare, prima che le Camere vengano sciolte, solo la legge di stabilità. La proposta di Clini sembra dunque destinata ad arenarsi, forse in modo definitivo. Se dovesse arrivare una nuova alluvione o un altro tornado come quello che si è abbattuto nei giorni scorsi su Taranto, senza nessun preventivo assicurazione attivato, come sarà gestita la ricostruzione?

 Restano in attesa di una soluzione strutturale 6 milioni di abitanti, che vivono in 6.631 comuni, su un’estensione di circa 29.500 kilometri quadrati. “L’assicurazione obbligatoria si rende necessaria per consentire a chiunque viva o lavori nelle aree ad alto rischio idrogeologico di avere la certezza del risarcimento in caso di danni, per ridurre i costi dei premi assicurativi e per non gravare sulle tasche di tutti gli italiani”, aveva affermato il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini.

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