Dare voce a chi non ha voce, documentare i disservizi, questi i motivi della prima radio libera italiana. Radio Sicilia Libera il 27 marzo 1970 trasmise per ventisette ore di seguito, per poi essere chiusa dalle forze dell’ordine.

Negli anni 70 c’era solo l’esperienza televisiva e radiofonica della Rai e nessuno poteva avere l’autorizzazione di trasmettere. Questa incredibile esperienza di libertà viene raccontata nel libro “ La radio dei poveri cristi” con i testi originali di Danilo Dolci, ideatore del progetto radiofonico. La raccolta dei documenti, che compongono il libro è a cura degli studiosi Guido Orlando e Salvo Vitale. Motivo principale della nascita di questa radio fu quello di far conoscere al mondo che dopo ben due anni dal terremoto che nel 1968 colpì la Sicilia occidentale, la ricostruzione era ferma, nonostante i tanti soldi stanziati. Nella trasmissione, che andò in onda nel 1970, fu elaborata una disamina meticolosa dello stato non solo dei lavori, ma anche dei progetti per la ricostruzione, nessuna voce prevedeva civili abitazioni (una sola eccezione) per la gente siciliana solo baracche che costarono una somma sproporzionata. Baracche, dove si pativa il freddo d’inverno e il caldo d’estate, una situazione provvisoria che sembrava diventare definitiva.  

Danilo Dolci raccolse tante testimonianze di personalità che erano solidali con il ridare dignità ai siciliani tra cui: Abbè Pierre, Thich Nhat Hanh, Kevin Seitz, Italo Calvino e tanti altri. Sono tutti interventi molto belli, ma uno colpisce più di altri è di Pierre Martin del Senegal che scrive: “ Nella nostra Africa sottosviluppata, considerata incapace di qualsiasi organizzazione, c’ è voluto meno tempo per ricostruire Agadir, con costruzioni moderne e antisismiche, di quanto ce ne vorrà per ricostruire alcune borgate della Sicilia”. Nella trasmissione radio furono messi in evidenza anche i pochi posti letto disponibili negli ospedali nella Sicilia occidentale: secondo i dati ufficiali dell’epoca sono 1,4 posti letto ogni 1000 abitanti, contro il 3,2 del resto della Sicilia, in Italia erano 6,7. Il dato di posti letto auspicabile, pari a quello dei paesi più sviluppati, era di 10-15 posti letto ogni 1000 abitanti.

Troviamo quindi una situazione davvero difficile nella Sicilia occidentale di quel periodo,  raccontata in maniera puntuale da Radio Sicilia Libera. L’idea di una radio che raccontasse il punto di vista della povera gente è ancora oggi una chimera. Quest’avanguardia della comunicazione di Danilo Dolci, Pino Lombardo e Franco Alasia e del “ Centro Studi e Iniziative” ancor oggi ci insegna tanto. Un libro “ la radio dei poveri cristi” da leggere attentamente per capire cosa sia una vera informazione che dia voce ai bisogni della gente.

Danilo Dolci, La radio dei poveri cristi, a cura di Guido Orlando e Salvo Vitale, Navarra Editore

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