Nel nobile spazio della ποίησις (poiesis), molto spesso noi donne e uomini, magari insieme a poeti come Michela Zanarella e Fabio Strinati, vorremmo risalire la china dell'avversità del male, del no sense, evitando di chiedere aiuto ai raggi del sole della logica deduttiva: di frequente impietosa, la ragione è infatti all'altezza di accecare, evidenziando antinomie troppo incombenti. Trapela piuttosto l'idea di seguire, alla luce di una luna nitida e serena, tracce induttive del mistero della vita, sondato, in parte svelato, da una poetica favorevole, se ben indirizzata, a condurre a un epilogo salvifico. In tale orizzonte, è annunciato: «Ci salveremo se vuoi / sporcandoci l'anima di cielo / e facendo rumore con il silenzio».
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