Accade da sempre che i cosiddetti “furbi” copino di tutto. Forse hanno iniziato a scuola, ai concorsi, si sono presentati alla Laurea con tesi scritte da altri e chissà se hanno fatto falsificare anche i propri titoli di studio. Il curriculum potrebbe essere, in parte o totalmente, inventato e così alcuni “la fanno franca”.

Purtroppo ho potuto vedere e sentire persone che hanno un titolo di maturità artistica, affermare di essere architetti o addirittura art designer, grafici pubblicitari o altro senza averne titolo.
In palestra, essendo insegnantete di Scienze Motorie, mi è capitato di vedere le fidanzate dell’istruttore, le figlie, insegnare danze latino americane senza avere una preparazione e un titolo specifico. Così avviene anche per altre professioni. Com’è possibile?

Se venissero svolti dei controlli accurati e se a poter svolgere le specifiche attività fossero esclusivamente coloro che hanno frequentato con sacrificio e impegno corsi di laurea, acquisendo un titolo e un’iscrizione all’Albo professionale, forse ci sarebbero posti di lavoro per tutti.

Altro fenomeno in crescita, avvalorato dal “copia incolla”, facile da fare, è quello dei “Ladri di poesie”. Alcuni poeti, davvero disgustati per ciò che hanno visto, mi hanno comunicato di aver letto le proprie poesie con la firma di un altro. Incredibile! Accade ai concorsi letterari, di ricevere testi cestinati perché copiati dai grandi autori. Ciò avviene in tutti i campi dell’arte e dello spettacolo.

Cosa spinge queste persone ad aprire siti, blog, a partecipare a concorsi, e addirittura ad inviare sillogi interamente copiate? Il voler essere un altro, il dimostrare di poter fare ciò che si vuole? Il desiderio del successo senza alcuna fatica? Qualche disturbo di mente? Oppure è l’ignoranza profonda (forse non sanno neanche che stanno copiando testi di autori conosciutissimi) o la non conoscenza che ciò fanno è illegale e perseguibile a norma di legge?

Ignorare, arrabbiarsi, denunciare, informare. Come procedere per salvaguardare i diritti di ogni scrittore?

Il diritto alla paternità dell’opera è tutelato dall’art. 20 L. 633/41. L’autore ha anche il diritto di rivendicare l’opera nel caso in cui terzi dicano di esserne gli autori.

Quando un libro viene pubblicato deve avere il codice ISBN: “L’International Standard Book Number è un numero che identifica, a livello internazionale in modo univoco e duraturo, un titolo o un’edizione di un determinato editore.

Le opere Letterarie edite possono essere depositate al Ministero per i beni e le attività culturali,
Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali, Ufficio per il Diritto d’Autore ai sensi dell’art. 103 della legge 22 aprile 1941, n. 633 ed a norma dell’art. 31 del regolamento per l’esecuzione della stessa legge.

Alla Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) la cui Direzione Generale è a Roma (RM) Sezione OLAF – Servizio Opere Inedite, potete depositare un vostro manoscritto inedito che verrà salvaguardato per cinque anni.
http://www.siae.it/Faq_siae.asp#doc

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