Arriva l’ennesimo flagello per le periferie di Roma. Si chiama “housing sociale” e porta la firma di Gianni Alemanno. L’Ottavo municipio è tra quelli che pagheranno lo scotto più pesante. Infatti da Castelverde a Borghesiana, da Vermicino a Giardinetti, sono innumerevoli le aree che si andranno a sommare a quelle già irragionevolmente cementificate dal piano regolatore di Veltroni. Così un’interminabile crosta grigia sta per saldare senza soluzione di continuità la periferia con la provincia di Roma.

Scelte che ancora una volta testimoniano l’arretratezza culturale in cui langue la politica capitolina, incapace di rinnovare l’economia urbana su basi eco compatibili, come accade per le città del Nord Europa, ricche di verde, di quartieri modello accessibili ai redditi bassi, di periferie a misura di bambino, di trasporti pubblici puliti ed efficienti. Da noi invece le scelte di Rutelli-Veltroni prima e di Alemanno poi perseverano nell’assecondare gli appetiti mai sazi degli speculatori del mattone, con evidenti ricadute sulla qualità della vita dei cittadini e gravi ipoteche per i bilanci comunali, costretti a portare servizi, spesso senza riuscirci, in zone distanti 20 chilometri dal centro.

La soluzione ci sarebbe, ovvero l’acquisizione pubblica, o la pubblicazione di un bando con incentivi per l’affitto a canone agevolato dell’enorme quantità di alloggi sfitti esistenti a Roma, che sono ben 245 mila. Si potrebbe in tal modo salvare il prezioso suolo superstite che, reso sempre più impermeabile dal cemento, ci presenta puntualmente il conto alle prime piogge autunnali, con alluvioni devastanti.

Ma chi ha interesse nel mattone a Roma? Molto spesso gli stessi proprietari dei grandi giornali e di molte emittenti locali, i quali possono guidare i consensi e decidere a ogni elezione le fortune di questo o quello schieramento politico. Ma oggi l’esito di questa partita non è più del tutto scontato: sempre più persone decidono di informarsi su internet, sui blog e sui siti di informazione libera ed indipendente, che non fanno capo agli schieramenti che si sono alternati alla guida della città. Dal peso politico che andrà ad acquisire questa porzione di società civile potrà dipendere la rigenerazione o la definitiva distruzione del nostro territorio.

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