Con l’arrivo di temperature più miti ma soprattutto della diminuzione delle piogge molti di noi tirano un sospiro di sollievo, ma molti altri sanno che per loro ha inizio il periodo più brutto dell’anno!

Mi riferisco a coloro che soffrono di allergie respiratorie stagionali e che mediamente da febbraio a giugno, ma a volte anche fino ad ottobre, soffrono di rinite, congiuntivite, tosse fino ad arrivare all’asma allergico.

L’omeopatia è in grado di ridurre questi sintomi ma, effetto ben più importante, di fare in modo che nel tempo essi scompaiano quasi del tutto!

Di solito si rivolgono a me pazienti affetti da allergia in terapia allopatica da anni, ma che non riescono ad avere più alcun miglioramento e, in qualche caso, non hanno mai ottenuto alcun effetto curativo.
Con la medicina omeopatica fin da subito avremo una riduzione dei sintomi acuti mediante l’assunzione di farmaci come il Ribes Nigrum, il cosiddetto cortisone omeopatico, o il Manganese oligoelemento, che concorre a regolarizzare la reattività del sistema immunitario.

Ogni allergico avrà dei sintomi specifici, dalla rinite, che potrà presentarsi con muco chiaro e fluente o solo con sensazione di naso chiuso, o con starnuti a raffica o prurito al naso, alla tosse (secca, grassa, secca la notte e grassa al mattino, abbaiante, con prurito alla gola), alla congiuntivite (con prurito o bruciore e lacrimazione, arrossamento della congiuntiva, edema delle palpebre). Ebbene per ognuna di queste condizioni useremo un rimedio unitario o un complesso omeopatico idoneo a ridurre nel più breve tempo possibile l’acuzie del sintomo stesso.

Nel frattempo si comincerà una terapia di terreno del paziente, cioè si dovrà correggere mediante il farmaco omeopatico, ma anche con una corretta alimentazione, quello che rappresenta il substrato sul quale si è sviluppata l’allergia. Dobbiamo cioè ancora una volta individualizzare l’approccio omeopatico, andando a stimolare la reattività del singolo per riequilibrare i vari sistemi integrati presenti nel nostro corpo e quindi rimodulare la reazione immunitaria agli allergeni stagionali.

Agendo in questo modo, come ho già spiegato nei miei precedenti articoli, non è possibile stabilire dalla prima visita i tempi del processo di guarigione. Ognuno ha i suoi, poiché ogni organismo reagirà con modalità e tempistiche diverse.

Ho usato il termine guarigione in realtà impropriamente, giacché l’omeopatia farà certamente regredire il corteo sintomatologico dell’allergia, ma non riuscirà mai a guarire lo status di allergico – come d’altronde non può farlo la medicina tradizionale – che è scritto nel nostro DNA, ma determinerà un cambiamento nella modalità di espressione genetica, cioè regolerà la reattività individuale ottenendo infine la remissione della sintomatologia.

Questo risultato viene raggiunto per la rinite, la congiuntivite, la tosse ma anche per l’asma allergico o bronchite asmatica, che può, per i primi tempi, presentarsi solo in presenza dei pollini allergizzanti, ma in alcuni casi potrà cronicizzarsi cioè trasformarsi in bronchite asmatica cronica,  che non avrà più il carattere della stagionalità, ma anzi durante l’anno qualsiasi raffreddore si trasformerà in bronchite asmatica.

Nella mia esperienza clinica la guarigione di un allergico raramente si riesce ad ottenerla nel primo anno di terapia, durante il quale invece ridurremo la gravità e la cadenza degli episodi acuti, ma trovandoci a dover trattare una patologia di sicura importanza, e mi riferisco in particolare agli asmatici allergici, dovremo pazientare un po’ di più, continuando ad assumere il farmaco di terreno.

Resta fermo il concetto che fintanto che il farmaco omeopatico non ha ottenuto il suo effetto terapeutico, la terapia allopatica appropriata per tali alterazioni allergiche non viene mai sospesa. Solo al raggiungimento di un sostanziale miglioramento si comincia a ridurre la dose del farmaco tradizionale fino alla sua totale sospensione allorquando venga raggiunta la totale remissione dei sintomi.

Ai miei pazienti affetti da allergie, anche se non più sintomatici, ogni anno un mese prima della comparsa del proprio polline o pollini allergizzanti, prescrivo la terapia preventiva e la contemporanea assunzione del proprio rimedio costituzionale o di terreno.

Allo stesso modo raccomando sempre di tenere in casa i farmaci allopatici, antistaminici e cortisonici, qualora malauguratamente si dovessero ripresentare i sintomi di un episodio acuto non controllato dal farmaco omeopatico.
Questo perché la salute e la sicurezza del paziente vengono prima di tutto: ripeto spesso che è preferibile buttare il cortisone o l’antistaminico perché oramai scaduto e mai usato che esserne sprovvisti in caso di bisogno!

Voglio concludere ricordando ancora una volta che la medicina omeopatica è una medicina complementare per cui laddove quella tradizionale non arriva può certamente l’omeopatia, con il valore aggiunto dell’assenza di effetti collaterali, della possibilità di essere affiancata a qualsiasi terapia allopatica e di poter di curare sia gli adulti che i bambini. 

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