Ogni  sera a mezzanotte entra nel  polmone d’acciaio e ci rimane fino alle 11 del mattino, questo da 59 anni da quando la poliomelite le ha reso molto fragili i suoi polmoni. Con serenità straordinaria la 69enne genovese sta distesa sul letto di giorno, attaccata al respiratore  e di notte nel cilindro metallico persone che l’assistono giorno e notte. “Le mie giornate non sono mai uguali”, dice Giovanna Romanato con un sorriso. Ci tiene a farsi pettinare i suoi lunghi capelli ancora castani, chiede di essere truccata con un po’ di rossetto e di ombretto (lo smalto perlato sulle unghie), di indossare maglie color pastello e i suoi anelli. Muove a fatica una sola mano, con cui riesce a scrivere al pc, usare il telefono e anche WhatsApp. Gli occhi vivacissimi e luminosi. La sua storia è talmente radiosa da essere raccontata anche in un libro: “La farfalla nel bozzolo d’acciaio” il volume scritto dal giornalista Enzo Melillo e pubblicato da De Ferrrari.

Fonte: Redattore Sociale

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