Il lavoratore che esegue passivamente un ordine illegittimo che costituisce un reato può essere licenziato per giusta causa. La Cassazione smentisce i giudici di merito.
E’ legittimo il decorso di un tempo ragionevole tra l’accertamento di una condotta illecita del dipendente e la contestazione da parte del datore se ciò è necessario per verificare la sistematicità dell’inadempienza e, quindi, per valutare la congruità della sanzione.
Non può assumere alcuna rilevanza la temporanea ripresa della prestazione in corso di causa, se il rapporto di lavoro non è effettivamente ricostituito.
La distinzione tra rapporto di lavoro autonomo e subordinato può prescindere dall’assoggettamento al potere direttivo se le mansioni assegnate sono ripetitive. Vanno verificate in concreto le modalità di svolgimento della prestazione.
Il datore di lavoro è obbligato alla conversione se il dipendente rischia di superare il periodo di comporto. Prevale l’interesse a evitare il licenziamento.
Esclusa l’ammissibilità del concorso di colpa del danneggiato. La condotta del dipendente rileva solo se abnorme e totalmente avulsa dal procedimento lavorativo, altrimenti risponde solo il datore di lavoro.
Provvedimento proporzionato se la mancata comunicazione si protrae per un periodo di tempo significativo ai sensi della contrattazione collettiva: quattro giorni bastano a integrare la giusta causa.
Marco Antonio ne è vittima ad opera di Ottaviano. Napoleone II lo subisce dal nonno. E il lupo solitario non è altro che un componente del branco vittima di mobbing. C’è quello orizzontale e quello verticale, il bossing, lo straning e il doppio mobbing.
Gli aspetti previdenziali per gli avvocati che non raggiungono il reddito annuo minimo per l'obbligatorietà dell'iscrizione alla Cassa, ma iscritti d'ufficio all'INPS. Il quadro della situazione e le regole da seguire, a cura del dott. Massimiliano Toriello.
Una serie di articoli dell'avvocato Maurizio Bruno che approfondisce importanti aspetti legali che riguardano la separazione e del divorzio: dall'assegno di mantenimento alle spettanze dei due ex coniugi.
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