Durante i mesi invernali le patologie più frequenti sono le influenze, i raffreddori, le tonsilliti, insomma tutte le malattie da raffreddamento. I medici tradizionali tendono sempre maggiormente a consigliare l’uso massiccio di antibiotici a largo spettro.

Complice la velocità dei ritmi di vita e la conseguente necessità di tornare subito al lavoro, le persone ingeriscono una quantità di antibiotici decisamente superiore al necessario, con tutte le conseguenze del caso: resistenza al ceppo batterico, depressione fisica, astenia. Esiste invece in natura una pianta, l’echinacea (Echinacea angustifolia Moench.) in grado di curare, ma soprattutto prevenire, queste patologie.

Fu Linneo a battezzare questo genere Rudbeckia, in omaggio al botanico svedese del XVII secolo Rudbeck. Il nome venne poi cambiato in Echinacea (dal greco echinos: riccio) dal dott. Moench. Quel che è certo è che già gli Amerindi del Nord America usavano i rizomi della pianta per curare i morsi dei serpenti e cicatrizzare le ferite. Tornando ai giorni nostri è ormai assodata ( e comprovato dall’EMEA, Agenzia Europea per i medicinali) la funzione immunostimolante e immuno modulante dell’echinacea.

Durante la malattia, soprattutto raffreddori, faringiti e influenze, aiuta l’organismo a produrre gli anticorpi necessari per combattere l’infezione. Presa preventivamente a ottobre-novembre, aumenta la capacità di difesa immunitaria. Inoltre è provata la proprietà antisettica e antinfiammatoria dell’echinacea nelle affezioni orali, tipo afte, herpes e la sua eccellente capacità di riepitelizzazione nel caso di ferite e ulcerazioni cutanee. Si tratta, però di un’ erba estremamente potente che non va usata in pazienti affetti da HIV, sclerosi multipla o malattie degenerative gravi. Inoltre, dal 2012 la MHRA ( Medicins and Healthcare Products Regulatory Agency) britannica ne ha vietato la somministrazione nei bambini al di sotto dei 12 anni. Curiosamente alcuni studi associano l’assunzione di Echinacea ad una aumentata capacità di erezione conseguente ad una azione blandamente afrodisiaca.

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