Come in tutti i settori, anche in fitoterapia esistono le mode. E dove esistono le mode, esistono i falsi. Come le false borse griffate, c’è un falso GINSENG. Ne è un esempio il “ caffè al ginseng ” che dovrebbe offrire una sferzata di energia supplementare, ma che non possiede alcuna virtù terapeutica.

In realtà il ginseng ( Panax Ginseng C.A. Meyer) è una radice che possiede un’ enorme potenziale curativo, ma solo a determinate condizioni. La radice deve essere invecchiata almeno 6 anni, inoltre esistono 11 specie diverse di questa pianta, da quella cinese, che è la migliore e la più costosa, a quella coreana, a quella vietnamita e siberiana ( Eleuterococco ).

La definizione Panax Ginseng rimanda a due concetti: panax, significa “panacea di tutti i mali” e, in senso traslato, placebo; ginseng, invece, deriva dal cinese rénsen, ossia pianta dell’uomo e sottolinea la struttura antropomorfa della radice, caratteristica assai importante per la Teoria delle Segnature cinese, secondo la quale esiste una stretta correlazione tra la “segnatura” ( la forma ) della pianta e l’organo da curare. Per questa ragione il ginseng è coltivato per dare radici che somiglino agli organi umani, la testa, il cuore, gli attributi sessuali ecc.

Gli agricoltori che riescono a riprodurre in maniera migliore tali forme, possono spuntare alla vendita prezzi migliori. La medicina tradizionale cinese considera da millenni il ginseng una sorta di elisir di giovinezza, che possiede tutte le virtù terapeutiche, preventive e curative possibili, appunto una panacea. Effettivamente il ginseng presenta molti principi attivi importanti.

Ha proprietà toniche e adattogene, cioè favorisce la capacità dell’organismo di adattarsi allo stress fisico e ambientale, rafforzando il sistema immunitario, endocrino e nervoso e migliorando le capacità fisiche e mentali, soprattutto maschili. Da qui il tanto decantato, ma non provato, effetto afrodisiaco, che curerebbe le disfunzioni erettili. In realtà la pianta agisce su tutto l’organismo potenziando la resistenza fisica, riducendo l’affaticamento mentale, migliorando memoria e umore. Caratteristica che lo rende assai utile per gli studenti sotto esami o durante le convalescenze. Altrettanto utile è risultata essere, per la cura del diabete, grazie alla potente azione ipoglicemizzante, negli stati di esaurimenti psico-fisici, anche temporanei e come antiossidante naturale.

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