L’aneto (Anethum graveolens L.) appartiene alla famiglia delle Apiaceae. Originaria dell’India e abbastanza rara in Italia, cresce in modo spontaneo in luoghi incolti con terreno calcareo ad una altitudine che varia in media dai 500 ai 1.000 metri sul livello del mare.
La parola Anethum deriva dal greco antico e può essere tradotto con ” tiene lontano i malanni ” mentre la parola graveolens rappresenta l’unione di due parole latine, “gravis” e ” olens” che rispettivamente significano “forte” e “odore” proprio per sottolineare il forte odore emanato dall’aneto.

In Germania e in Ungheria viene usato per preparare sottaceti agrodolci, in Scandinavia insaporisce salmone, uova, molluschi, patate e zuppe; in Grecia le foglie di aneto accompagnano la feta e i legumi e non è raro trovare pane arricchito con i semi di questa spezia.L’uso dell’aneto nella medicina popolare iniziò già presso i Greci che credevano questa pianta capace di sedare attacchi epilettici e contrastare sortilegi. Ancora oggi l’uso dell’aneto ricorre in alcuni rituali esoterici. 

Nelle cucine dell’Antica Roma l’aneto era molto amato. Questa spezia abbondava soprattutto nel cibo dei gladiatori visto che si riteneva avesse la proprietà di aumentare la forza fisica. Nel Medioevo l’aneto era invece apprezzato come rimedio naturale per i disturbi dello stomaco e l’insonnia. Noto fin dall’antichità, l’aneto è citato in molti testi antichi e anche nel Vangelo secondo Matteo, dove si dice che, nel I secolo dell’Era cristiana, l’aneto era soggetto a un’imposta come il cumino e le diverse mente proprio per le sue preziose virtù. Dai semi si estrae un olio essenziale, già conosciuto al tempo dei Romani, che lo utilizzavano per rassodare il corpo e aumentare la virilità.

L’aneto potrebbe essere considerato un antenato del chewingum: negli Stati Uniti, in passato, i semi di aneto e di finocchio erano chiamati meeting seed (semi delle riunioni), poiché in chiesa venivano dati da masticare ai bambini per farli stare buoni durante i lunghi e noiosi sermoni.

Da un punto di vista fitoterapico l’aneto è carminativo (favorisce l’espulsione di gas da stomaco e intestino) e antispasmodico, per cui è perfetto in caso di coliche, crampi allo stomaco e singhiozzo. È inoltre un ottimo rimedio naturale contro l’alitosi. Le sue proprietà diuretiche e depurative lo rendono un grande alleato contro la cellulite poiché aiuta a eliminare le scorie, causa dell’accumulo di liquidi in eccesso. Bere un infuso di semi di aneto prima di coricarsi è un’ottima abitudine poiché questa pianta favorisce la digestione e combatte l’insonnia. Altra proprietà dell’aneto è quella di curare e rigenerare le unghie: i semi frantumati o le foglie sono ottimi per preparare impacchi rinforzanti.

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