Il Comitato Rifiuti Zero Fiumicino interviene con una nota in seguito all’audizione, in Commissione parlamentare sulle Ecomafie, di Luigi Sorrentino e Pietro Moretti, i periti del commissario straordinario per l’emergenza rifiuti nel Lazio, il prefetto Giuseppe Pecoraro (il testo dell’audizione è nei documenti correlati). Come Cittadini e come Comitato siamo allibiti dalle dichiarazioni contenute, in particolare sul merito, sulla superficialità, sull’inadeguatezza, sull’arroganza, delle pseudo indagini che hanno portato la Regione Lazio ad individuare 7 siti palesemente inadatti a localizzare qualsiasi impianto di trattamento dei rifiuti contando solo sui meccanismi di deroga per superare i notevoli vincoli, urbanistici, archeologici, ambientali, che caratterizzano tutti i siti.

E’ ovvio ed evidente a tutti che questa individuazione della Regione è palesemente illegittima e si basa solo su una strategia emergenziale preordinata a tavolino. Non si spiega altrimenti perchè PRIMA si individuano siti palesemente inadatti e POI si dispone un commissariamento su una emergenza ancora tutta da dimostrare, dotando la struttura del Commissario di ampi poteri di deroga per superare i vincoli esistenti; questa emergenza virtuale è testimoniata dal fatto che Malagrotta è ancora aperta, e si va avanti di proroga in proroga, anzi, se ne pianificano altre.

Decine di migliaia di Cittadini residenti nelle vicinanze dei siti individuati da un anno sopportano un calvario morale e materiale, per il solo fatto che istituzioni regionali, hanno affrontato un problema di politica e di scelte sul ciclo di gestione dei rifiuti, semplicemente caricandolo sulle spalle della gente, in assenza di una strategia logica di chiusura del ciclo che non preveda altre discariche ed inceneritori, e l’iniziativa del Ministro Clini è a testimonianza di quanto affermiamo. Un intero anno di lavoro perso, questo dobbiamo registrare, ad inventarsi una soluzione che ancora oggi non c’è.

Alla luce della lettura del resoconto siamo qui a richiedere con grande forza che questi siti, individuati in modo palesemente scorretto, siano immediatamente eliminati dalla rosa delle possibilità, richiediamo che Pizzo del Prete sia scartato adesso, visto che, anche a detta dei Periti, è territorio coperto da importanti vincoli, superabili solo con eventuali ed ampie deroghe, richiediamo che venga perseguita con coerenza e costanza la strategia del trattamento a freddo dei rifiuti, che deve vedere come componente centrale e fondamentale, l’adozione del sistema di raccolta differenziata porta a porta, il riciclo e riuso, il compostaggio. Richiediamo infine che Roma, il vero problema della Regione, venga obbligata al raggiungimento a tappe forzate delle percentuali di raccolta differenziata obbligatorie per legge, anche con un commissariamento ad hoc, mirato al raggiungimento di questo risultato, e che, questo si, consentirà la chiusura di Malagrotta e l’abbandono del progetto del gassificatore di Albano, impianto palesemente alternativo al riciclo e riuso delle materie. Al Ministro Clini chiediamo la garanzia che non si vada in deroga ad alcuni vincolo posto sui territori. Questi, o sono idonei o non lo sono.

Come Comitato ci riserviamo di procedere in tutte le sedi istituzionali, legali, con lo scopo di evidenziare e denunciare eventuali irregolarità commesse da Amministratori e/o Funzionari dell’Amministrazione, per tutelare il territorio su cui noi cresciamo i nostri figli.
Commissione parlamentare sulle Ecomafie, Audizione di Luigi Sorrentino e Pietro Moretti 21 marzo 2012.pdf

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