Mario Canapini, il sindaco di Fiumicino, ha illustrato lunedì scorso nel corso della conferenza stampa svoltasi alla presenza dei responsabili delle società che danno vita all’ATI (Associazione Temporanea d’Impresa) Gesenu/Cerroni, Paoletti Ecologia e Cooplat, l’operazione “piano rifiuti”.

In sostanza, il bando di gara per l’aggiudicazione del servizio integrato di igiene urbana, del 2009, che in “soli” 3 anni ha portato alla completa privatizzazione del servizio e ha posto basi sicure per la condanna all’illegalità del nostro comune per i prossimi 7 anni.

Ecco, sintetizzate in una nota del Comitato Rifiuti Zero Fiumicino, le caratteristiche principali del nuovo servizio, che – sottolineano al Comitato – impediranno a Fiumicino e ai suoi 73.000 abitanti di diventare virtuosi e rispettosi delle leggi nazionali ed europee, evitando così le multe dell’UE:

1. manca di un proprio Piano Operativo di gestione dei rifiuti; il bando rimanda ad un piano operativo che il vincitore dovrà presentare al Comune successivamente all’aggiudicazione;
2. ignora i limiti imposti dalle normative italiane circa la raccolta differenziata, che prevedono il 65% di raccolta differenziata al 31.12.2012; il bando non riporta alcun obiettivo di raccolta differenziata, ma un generico schema di copertura della popolazione con la raccolta Porta a Porta che si distribuisce nei 7 anni del contratto;
3. ignora chiaramente anche tutte le direttive europee in materia rifiuti sinteticamente riassumibili in riduzione dei rifiuti, recupero, riuso, riciclo, compostaggio;
4. spera che nel frattempo la discarica di Malagrotta continui a funzionare di proroga in proroga, e così fare propria la lungimirante strategia del sindaco: i rifiuti da qualche parte dovranno pur essere messi.

Come è possibile che un piano di gestione dei rifiuti che viene lanciato nel 2012 non tenta nemmeno di raggiungere gli obiettivi del piano rifiuti della regione Lazio che ricordiamo traguarda il 60% di differenziata nel 2012, anno in cui Fiumicino forse non potrà arrivare nemmeno al 10% visto anche che in questo anno, sempre a detta del sindaco, il servizio dovrà quantomeno stabilizzare l’attuale modalità di raccolta?

Come è possibile non aggredire il Porta a Porta quando le statistiche dimostrano che la raccolta differenziata stradale (la base del piano quanto meno nel primo biennio) se fatta bene potrà spingersi nel biennio 2012-2013 al massimo ad un 10-15% con una maggiore penalizzazione data dall’assenza di una rete capillare di isole ecologiche su un territorio vasto e variegato? E come è possibile fare una sperimentazione di Porta a Porta in una località, Parco Leonardo, anomala rispetto alla topologia delle restanti località del Comune e sperare che da questa si traggano le indicazioni utili alla diffusione di questa modalità di raccolta?

Purtroppo ancora oggi nonostante una richiesta di accesso agli atti non possiamo leggere i contenuti tecnici della proposta dell’ATI, ma in base a qualche calcolo effettuato utilizzando i dati presenti sul bando di gara (dati 2009!), si evince che Fiumicino arriverà al rispetto della normativa dell’obbligo del 65% di raccolta differenziata forse nel 2018, ma se tutto va bene.

E’ evidente che il sindaco Canapini, non dovendosi ricandidare, lascia la Città allo sbando chiudendo i suoi conti, incurante dei problemi che rimarranno, non solo aperti ma addirittura aggravati, alla gestione della prossima Amministrazione, che evidentemente partirà zavorrata; sullo specifico tema dei rifiuti Canapini lascia una pesante eredità, un macigno chiamato servizio di raccolta rifiuti urbani bloccato da un contratto settennale e condannato all’illegalità, e forse un ecomostro chiamato discarica ed inceneritore a Palidoro-Pizzo del Prete.
Complimenti!

Sempre in tema di rifiuti, il Comitato Rifiuti Zero Fiumicino ha indirizzato una lettera di proposte all’Amministrazione provinciale e a quella di Bracciano, che mirano a costruire, per la discarica di Cupinoro, un futuro sostenibile per l’ambiente e la salute. “Come Comitato – spiega Marcello Giuliacci – riteniamo impossibile pensare di localizzare a Cupinoro un impianto TMB per la produzione di CDR (le ecoballe da bruciare in un inceneritore) quando su Pizzo del Prete si rischia la localizzazione di un inceneritore”.
Il testo integrale in formato Pdf della lettera del Comitato è leggibile e scaricabile dagli allegati.
Comitato Rifiuti Zero Fiumicino, Discarica di Cupinoro, lettera alla Provincia di Roma e al comune di Bracciano, 29 febbraio 2012

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