L’Organismo Unitario dell’Avvocatura interviene sul cosiddetto “contratto di convivenza” avanzato dal Consiglio del Notariato. 
Per Nicola Marino, presidente Oua, bisogna fare attenzione, «a non creare confusione nella testa dei cittadini. Quanto presentato dai notai in occasione di quello che hanno definito come “open day” dei contratti di convivenza, rischia di solo di dare uno sbocco affrettato a un grave problema che emerge dalla società e che non ha ancora avuto alcuna risposta dal legislatore.
Regolare il nodo delle coppie di fatto è importante, per questa ragione da un lato è necessaria una legge, dall’altro serve un confronto con gli avvocati per dare un segnale chiaro, ma anche certezze ai milioni di italiani che chiedono soluzioni.
In tal senso, l’avvocatura è pronta con un pacchetto di proposte e a mettersi direttamente in gioco, con le adeguate professionalità, per semplificare la vita di molti cittadini.
Attenzione, invece, dall’avanzare suggestive scorciatoie e fughe in avanti, prefigurando, oltretutto, una sorta di ingiustificato regime di monopolio sulla materia e un’invasione di campo tra aree contigue delle professioni legali».

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