Il comitato promotore per il Parco Archeologico Fiumicino Ostia Antica ha espresso grande soddisfazione per l’attenzione mostrata dalle istituzioni alle aree archeologiche del litorale romano e in particolar modo al sito dei Porti imperiali. Le idee del ministro della Cultura Dario Franceschini per valorizzare i siti di Fiumicino, ma anche l’attivismo del Comune di Fiumicino e del X Municipio, la disponibilità della Regione Lazio presieduta da Nicola Zingaretti nel mettere in campo mezzi e competenze per far dialogare tutte le parti, rappresentano segni incoraggianti. “Sono manifestazioni – sostengono gli esponenti del comitato – che premiano il nostro sforzo che nei mesi scorsi, in poche settimane, ha raccolto più di 10.000 firme di adesioni”.
Si tratta comunque di un primo passo istituzionale di un percorso ancora lungo. Il comitato, che rappresenta tantissime parti della società civile, politica ed economica della zona, si è posto infatti alcune interrogativi sulle proposte del ministro per i Beni Culturali. “Questo comitato – riporta una nota – si è battuto fin dall’inizio per rendere immediatamente fruibili le aree di Portus e Necropoli con l’idea di legarle in un unico sistema a Ostia Antica con il preciso scopo di rafforzare il turismo cultuale del litorale. E’ una proposta positiva quella di creare un percorso pedonale dall’aeroporto internazionale ai porti imperiali che coinvolge sia la società che gestisce lo scalo capitolino, ma anche i privati proprietari dello specchio d’acqua dell’antico porto di Traiano adiacente alla aerostazione. Vorremmo però capire – prosegue la nota diffusa dal comitato – se tale proposta prevede nuovo personale nella parte demaniale e archeologicamente più importante del sito per tenerlo aperto stabilmente, per la cura del verde e per la manutenzione degli scavi e per inserirlo in futuro in un sistema integrato ad Ostia Antica. Comprendiamo l’apertura del ministro al ruolo dei privati nella valorizzazione dei beni archeologici, del resto la sua recente visita al sito dei porti imperiali iniziata dalla parte non demaniale per poi accedere all’area gestita dalla Soprintendenza forse lo testimoniano, però la cosa a cui teniamo principalmente è che tutto questo si traduca in lavoro stabile e duraturo nella gestione e nell’indotto turistico, iniziativa che può essere garantita soltanto dal pieno coinvolgimento delle istituzioni pubbliche”.

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