Il Consiglio Nazionale Forense ha partecipato oggi all’incontro con il Ministro della Giustizia Andrea Orlando sulla riforma del processo civile.
Presenti, oltre il CNF, l’Oua, l’Unione delle camere civili e l’Associazione nazionale magistrati.
“Il dialogo relativo alle soluzioni per rendere efficiente il processo civile, snodo essenziale per il rilancio del Paese, è proseguito proficuo – riporta il comunicato del Cnf – Diverse le soluzioni tecniche sulle quali si è manifestata sintonia tra CNF e Anm”.
“In particolare – continua ancora il testo – il CNF ha ribadito l’importanza della introduzione di un sistema integrato di misura alternative al processo in tribunale, come la negoziazione tra le parti assistita dagli avvocati, la previsione di Camere arbitrali e al
tre forme innovative di istituti alternativi alla giurisdizione che vedono impegnata l’Avvocatura.
Il ministro ha ribadito l’importanza del confronto che mette insieme i diversi attori del processo e si è impegnato a fissare altri incontri nei prossimi giorni per ulteriori 
e decisivi approfondimenti”.
Il CNFha espresso quindi apprezzamento per il metodo seguito dal Ministro Orlando. 


Soddisfazione é stata espressa anche dall’Organismo unitario dell’avvocatura per il quale erano presenti all’incontro il presidente Nicola Marino, il coordinatore della commissione OUA sulla procedura civile, Carlo Maria Palmiero (in allegato le proposte presentate).

Nicola Marino, alla fine della fitta giornata, ha espresso innanzitutto un giudizio positivo per la «forte convergenza di posizioni tra avvocatura e magistratura già nella riunione preliminare». «Una novità che rompe le vecchie barriere del passato – sottolinea il presidente Oua – e che crediamo sia la base di una nuova stagione di riforme condivise. Il confronto continuerà anche nelle prossime settimane».

Quindi, ha messo in evidenza come con il ministro Orlando, «si sia riusciti a costruire un canale di comunicazione proficuo nella forma e positivo, pur con delle differenze di vedute, nella sostanza».

Nel merito, Nicola Marino ha ricordato, quindi, alcuni dei nodi affrontati: «Abbiamo precisato ulteriormente il nostro no all’obbligatorietà della procedura di conciliazione preliminare e all’ipotesi di gratuità della prestazione del legale. Abbiamo confermato il nostro sì all’arbitrato endoprocessuale sui giudizi pendenti e alla positiva valorizzazione del ruolo dell’avvocato per ridurre il contenzioso».

«Inoltre – aggiunge – abbiamo ribadito che è ora di finirla con le scorciatoie coattive, serve un impegno per avviare una rivoluzione culturale sul grado di litigiosità nel nostro Paese, anche con incentivi e esenzioni fiscali. Forte accordo anche con i magistrati sulle necessarie modifiche al ddl delega Cancellieri. Motivazione a pagamento e responsabilità solidale del difensore nelle cosiddette liti temerarie, per citare alcuni dei nodi irrisolti, sono punti sui quali anche il ministro ha confermato la disponibilità a una seria revisione. Infine, da approfondire e precisare l’aumento di competenze per i giudici di pace: bisogna essere certi della capacità di tenuta degli uffici di fronte a un maggiore carico di lavoro, ma, soprattutto, avere garanzie certe della qualità e competenza dei giudici onorari. Crediamo, in tal senso, che sia urgente avviare una riforma complessiva del settore, con il necessario coinvolgimento dell’Oua».

«Il confronto prosegue – conclude Marino – il nostro obiettivo è trovare soluzioni ai gravi problemi della giustizia italiana, a partire dalla lunghezza eccessiva dei processi e dall’enorme contenzioso, senza però sacrificare la tutela dei cittadini e il diritto di difesa».

OUA – Documento conclusivo su riforma processo civile

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