“Porsi l’obiettivo di accelerare i processi ed abbattere il carico giudiziario è un primo passo positivo, ma poi occorre predisporre meccanismi giusti ed equilibrati” ha dichiarato il presidente dell’Associazione nazionale avvocati italiani Maurizio De Tilla indicando difetti della riforma e proponendo le necessarie misure per cambiare realmente il sistema.
“Si propone di sanzionare chi abusa del processo: La proposta legislativa – dice De Tilla – è quella di un maggiore rigore nella compensazione delle spese di causa e l’aumento del tasso di interesse da applicare al debitore moroso che resiste ingiustificatamente in una causa; a fronte di questo però non si propone niente sulla liquidazione delle spese giudiziarie da parte dei giudici che a volte vìolano i parametri dei compensi in danno delle parti vittoriose e dei loro difensori, favorendo così le parti soccombenti. 
La denuncia di Anai continua: “Negli uffici giudiziari del Centro e del Sud si fa strage di compensi e si lede così la dignità e il decoro della professione forense. Si liquidano spesso somme iperboliche ai C.T.U., disattendendo invece la giusta liquidazione dei compensi ai difensori.
Secondo De Tilla, inoltre, la norma che prevede l’assunzione diretta dei testimoni da parte dei difensori ha bisogno di un’opportuna norma (cogente e rigorosa) nel codice deontologico.
“E’ efficace la valorizzazione dell’arbitrato in favore delle Camere arbitrali istituite presso i Consigli degli Ordini forensi, ma la scelta della rimessione di una vertenza ad un arbitro dopo la proposizione della domanda giudiziaria o dopo l’introduzione dell’appello è utopistica”
“Infine, – ha concluso De Tilla – va estesa ai difensori (oltre agli ufficiali giudiziari) l’autorizzazione del giudice per la ricerca e l’accesso alle banche dati della P.A. per l’acquisizione di tutte le informazioni rilevanti per l’individuazione di cose e crediti da sottoporre ad esecuzione”.

Anai ribadisce come sia necessario destinare consistenti risorse per una compiuta informatizzazione della giustizia e per l’implemento del processo telematico oltre ad una nuova rivisitazione degli uffici giudiziari. “La revisione selvaggia della geografia giudiziaria- ha concluso De Tilla – ha comportato la demolizione di uffici giudiziari efficienti e proporzionati. Sono stati tagliati molti rami verdi e fiorenti, lasciati molti rami secchi e inefficienti.” 

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