Addio ai pignoramenti sui conti corrente in banca o alle poste, nei quali generalmente vengono versati stipendi e pensioni. Questo è quanto deciso da Equitalia, che ha stabilito che la procedura va attivata su datori di lavoro ed enti pensionistici solo nel caso in cui il reddito o la pensione superino i 5 mila euro.
Attraverso una nota diffusa internamente,  Equitalia chiarisce che le azioni di pignoramento direttamente sul conto corrente saranno attivabili “solo dopo che sia stato effettuato il pignoramento presso il datore di lavoro e/o l’ente pensionistico e che, in ragione delle trattenute accreditate, il reddito da stipendio/pensione risulti pari o superiore a 5.000 euro mensili”. Insomma, una ben magra consolazione per chi, comunque, si troverà a sottostare al sistema di interessi applicato dalla nota società di riscossione crediti. 
A questo punto alcune domande potrebbero sorgere spontanee: chi decide tutto ciò? Chi fa le regole in materia fiscale, con riguardo specificamente ad Equitalia e all’Agenzia delle Entrate? In realtà la risposta è molto semplice, perché si concentra su una sola persona, cioè Attilio Befera, almeno per quanto riguarda il suo ruolo formale di responsabilità, in quanto Presidente di Equitalia, nonché Direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Sicuramente nelle mani di un solo uomo sono concentrati poteri indiscutibilmente forti. Quello che il Codici si chiede allora è questo: non si rischia in questo modo di far crescere un dilagante conflitto di interessi? E’ giusto che le regole inerenti a provvedimenti e simili vengano stabilite all’interno della struttura che le mette in pratica?  E infine, non sarebbero auspicabili le dimissioni di Befera da uno dei due ruoli dirigenziali?
Con questi interrogativi l’associazione non fa altro che rivolgersi al nuovo Governo per invitarlo a prendere in mano la situazione, affinché, pur mantenendo viva la lotta all’evasione, possa comunque garantire l’esistenza di meccanismi di riscossione equi e non vessatori. La tematica risulta familiare per tutti quei i cittadini che quotidianamente combattono contro i metodi di riscossione di Equitalia. Proprio per questo motivo il Codici ha avviato la Petizione Popolare Nazionale per la revisione del sistema di riscossione tributi (per aderire clicca qui). In particolare, il 9 e il 10 maggio le delegazioni del Codici scenderanno simultaneamente nelle piazze per lanciare la campagna, dare informazioni e consulenza.

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