Lo shipping è un settore trainante per il nostro territorio con notevoli potenzialità di sviluppo ancora non del tutto realizzate. I commercialisti, consapevoli della centralità di tali problematiche, hanno deciso di riunire sullo stesso tavolo i principali operatori del settore e l’amministrazione finanziaria, per un confronto diretto che vede coinvolti in primo piano anche i professionisti nel ruolo di consulenti d’impresa”. Lo ha detto Vincenzo Moretta, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli presentando il forum “Le norme relative al regime di non imponibilità Iva per le navi adibite alla navigazione in alto mare” che si terrà lunedì 11 giugno alle ore 15 nella sala conferenze di Piazza dei Martiri, 30.

Il segretario nazionale di commercialisti italiani, Achille Coppola ha osservato che “il consiglio nazionale di categoria ha istituito (nell’ambito delle attività di studio e ricerca ) il cluster “Economia del Mare”. In sinergia con primari attori di filiera (Assoporti, Confitarma, Assoarmatori, Federazione del Mare, Propeller Italia) e le istituzioni (ministero delle Infrastrutture e Agenzia Entrate ) si porrà al centro la risorsa mare capace di stimolare una crescita del Pil italiano, grazie ai cospicui investimenti e strumenti messi in campo quali da ultimo la normativa Zes, di 5 punti percentuali in 3 anni. La sinergia tra il Cndcec e gli ordini professionali (Napoli ha da tempo attivato gruppi di colleghi esperti del settore) consentirà un assistenza strategica alle imprese del settore”.

Per Liliana Speranza, consigliere delegato dell’Odcec di Napoli “i commercialisti intendono aprire un confronto diretto con l’Agenzia delle Entrate per risolvere le criticità della non imponibilità dell’iva in alto mare. Occorre promuovere e sostenere l’economia del mare che rappresenta una risorsa che genera ricchezza e occupazione per il nostro Paese”.

“L’auspicio della giornata di studio – ha evidenziato Pasquale Saggese, ricercatore della Fondazione Nazionale Commercialisti – è di risolvere definitivamente le criticità ancora oggi in campo, individuando, anche grazie all’esperienza e alla professionalità dei commercialisti, le possibili soluzioni da declinare sul piano sia normativo che interpretativo. Un esempio di quanto ancora ci sia da lavorare per creare le condizioni ottimali affinché tali potenzialità possano esprimersi pienamente è rappresentato dalle incertezze e le criticità che, ancora oggi, caratterizzano il trattamento IVA degli scambi commerciali nella filiera della navigazione in alto mare.

Arturo Capasso, presidente Commissione Economia del Mare, ha sottolineato che “il settore dello shipping é caratterizzato da una elevata competitività fra sistemi paese. Il registro internazionale riportando la fiscalità delle imprese amatoriali su livello comparabili con quelli dei principali paesi ha ridato consistenza alla bandiera nazionale. Occorre però che anche nei settori che interagiscono con il mondo amatoriale vi sia la necessaria chiarezza circa l’applicazione delle normative fiscali altrimenti si corre il rischio di favorire i servizi di altri sistemi paese ad esempio nel campo delle riparazioni navali. Più in generale – ha aggiunto – l’Italia ha tutte le carte in regola per accentuare il suo ruolo di paese leader nel settore marittimo e amatoriale ma è fondamentale semplificare burocrazia e fisco e investire nei servizi logistici a terra e district-patk”.

“L’evento è incentrato sulla complessa tematica dell’alto mare”, ha reso noto Luca Giacometti, consigliere segretario dell’Odcec di Genova e componente gruppo di lavoro ‘Economia del Mare’. “La circolare 6/e del 2018 ha integrato il set normativo sul punto chiarendo molti aspetti Che la circolare 2/e del 2017 non aveva chiarito. Resta rilevante – ha detto – comunque l’aspetto della responsabilità del fornitore che purtroppo è mitigata soltanto dalla non applicazione delle sanzioni per la sua condotta diligente”.

“Negli ultimi anni gli operatori dello shipping – ha rimarcato Egidio Filetto, componente Comitato Scientifico della commissione Economia del Mare e partner PwC TLS – hanno dovuto affrontare una serie di problematiche applicative derivanti dalle modifiche intervenute nell’art. 8 bis del DPR 633/72. Nonostante siano intervenuti una serie di chiarimenti da parte dell’ Amministrazione Finanziaria, molti sono i temi ancora aperti ad iniziare dalla concreta individuazione dei criteri per definire i viaggi in “alto mare” e sulle responsabilità dell’indotto e dei fornitori dello shipping. Sono tematiche delicate che trovano la loro fonte nel diritto interno ma si riferiscono soprattutto alle fonti del diritto dell’ Unione Europea ed alle sentenze della Corte di Giustizia Europea. I Dottori Commercialisti sono in prima linea per provare a dare risposte ad un settore di rilevanza strategica per l’economia locale e nazionale e proverà a farlo con un confronto tecnico con l’Agenzia delle Entrate e con i principali operatori del settore.”

Al dibattito, moderato dal giornalista economico Luciano Bosso, interverranno anche Giovanni Spalletta, (direttore centrale grandi contribuenti Agenzia delle Entrate di Roma), Mario Mattioli (presidente Confitarma), Umberto Masucci (presidente Propeller Club Napoli), Nicola Coccia (dottore commercialista, Commissione Finanza e Tributi di Confitarma), Roberto Neglia (responsabile area rapporti istituzionali di Ucina) e Maurizio Salvatori (vicepresidente della commissione Economia del Mare dell’Odcec di Napoli).

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