Il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri stamattina ha respinto tutte le accuse.
Tra poco meno di un’ora ci sarà il voto sulla mozione di sfiducia presentato dal Movimento 5 stelle, che ha lacerato anche il Partito Democratico. Ieri sera infatti, dopo che i candidati alla segreteria da Renzi a Civati, avevano chiesto le dimissioni del Guardasigilli, il presidente del Consiglio durante l’assemblea del Pd ha detto chiaro che un voto di sfiducia nei confronti del ministro sarebbe stato un voto di sfiducia nei confronti del Governo.
Quando il 5 novembre scorso il ministro per la prima volta intervenne in Parlamento con una informativa, nessuno inserì nell’ordine del giorno una mozione di sfiducia, neanche il Movimento 5 Stelle. Realizzata la svista, i 5 stelle hanno, per dire così, rimediato con una mozione alla Camera.
Con la scusa che nel frattempo erano subentrati fatti nuovi come altre telefonate intercorse tra la Cancellieri e Ligresti. Telefonate che il ministro avrebbe “omesso” nel suo intervento al parlamento del 5 novembre.
Questa mattina il Guardasigilli ha respinto tutto, a partire dalle nuove telefonate che, ha dichiarato, lei stessa avrebbe presentato ai magistrati, altrimenti non sarebbero venute fuori non essendo state intercettate.
La Cancellieri ha ribadito di non essere intervenuta per favorire nessuno, “non esiste nessuna giustizia di classe, da parte mia non c’è stata nessuna omissione o reticenza, non ho mentito al Parlamento e ai magistrati e non mentito neppure sulla mia amicizia con Antonio Ligresti”.
Intervenendo in Aula il segretario del Pd, Guglielmo Epifani ha detto che il Pd non voterà la sfiducia, senza però “riprendere” il ministro per l’atteggiamento inopportuno: “sarebbe bastato – ha detto Epifani – che lei dicesse farò quanto in mio potere secondo quello che mi permette la mia carica istituzionale per uscire dalla situazione con rispetto”. Epifani però ha anche sitmatizzato l’atteggiamento di quanti hanno voluto tirare dentro questa storia, marito e figlio del ministro, ricordando anche al Movimento 5 Stelle che a forza di proteste e di cartelli si finisce per non prendere più voti. Mentre per quanto riguarda la spaccatura interna del Pd, il segretario non ha nascosto la situazione facendola comunque rientrare nei margini di un partito che proprio per questo si dimostra democratico.
A parte la frastagliata situazione del Pd, al momento a favore del Guardasigilli si sono dichiarati il Pdl, il nuovo centrodestra, scelta civica, mentre si sono dichiarati contro oltre ovviamente al M5S, Sel, la Lega e Fratelli d’Italia. Da sottolineare l’intervento di Renato Brunetta (Pdl) che pur appoggiando il Guardasigilli ha attaccato duramente il presidente del Consiglio, accusato di aver perso la sinderesi, la capacità cioè di scegliere tra il bene e il male…
intervento_Cancellieri_1.pdf

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