“Suscita forti perplessità il documento dell’Associazione Nazionale Magistrati sul processo telematico in vista dell’incontro di oggi al Ministero di Giustizia. Le criticità evidenziate dai magistrati, che arrivano a definire svilita la propria funzione dalla necessità di provvedere autonomamente alla stampa della copia cartacea, non possono e non devono tradursi nel ritorno al fascicolo cartaceo né possono costituire la giustificazione per il rallentamento dei tempi di studio delle cause”.

Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Luigi Pansini.

“L’introduzione e l’affermazione del pct – continua Pansini –  sono state possibili perché tutti gli operatori coinvolti hanno condiviso il peso e le responsabilità di una nuova idea di processo. Non sono francamente accettabili marce indietro rivendicando posizioni e ruoli differenti rispetto a tutti gli altri soggetti del processo telematico. Gli sforzi devono continuare ad essere comuni e coinvolgere, senza distinzioni, magistrati, avvocati e cancellieri. Invece, è necessaria una rapida e nuova organizzazione degli uffici giudiziari che tenga conto delle novità e delle complessità tecniche che il processo telematico ha introdotto anche nella gestione delle cancellerie e nella formazione telematica di tutti coloro che sono coinvolti nel funzionamento dei tribunali. Una maggiore efficienza e qualità del servizio di assistenza sul pct, miglioramento dei software, implementazione delle dotazioni informatiche, sono alcune delle misure da adottare immediatamente”.

“Il pct rappresenta un’opportunità per il funzionamento del processo civile italiano. Auspichiamo, quindi, che il Ministro della Giustizia, nell’adozione del regolamento per l’acquisizione delle copie cartacee previsto dall’art. 19 della legge di conversione del DL 83/2015, non si lasci tentare dal ritorno al processo cartaceo. La copia cartacea deve costituire l’eccezione, rigorosa ed individuata per specifici casi, e non la regola. Diversamente, assisteremmo al fallimento del pct” – conclude Pansini.

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