“Questa non è una pace, è un armistizio per 20 anni”, affermò nel 1920 Ferdinand Foch, ufficiale francese al comando degli alleati nella I guerra mondiale. Aveva ragione: Infatti 20 anni circa più tardi scoppiò la II guerra mondiale, che a dire di tutti, o quasi,  gli storici, si nutrì del trattato di pace della I. Cosa è accaduto lo sanno anche i bambini, o forse no?, siamo un poco poco troppo troppo ottimisti. In realtà non lo sa più nessuno e chi lo sapeva lo ha dimenticato a colpi di pubblicità televisiva. Rimane però il fatto. Il lettore si chiederà, se non se lo chiede è uguale, glielo dico, il perché di questo antefatto sul cosa accadrà della settimana. Voglio parlare della pace scoppiata nel nostro governo. Veniamo, come al solito,  ai fatti.  Fino a pochi giorni fa abbiamo temuto (alcuni sperato) che i contrasti nel governo dovuti alla vicenda giudiziaria di Berlusconi (ancora tu?) facesse crollare il governo. Il pericolo è stato sventato perché una pattuglia di ministri, sottosegretari e deputati del Pdl ha fatto capire che non avrebbero votato la sfiducia. Angelino Alfano con sprezzo del pericolo e Enrico Letta, con sprezzo del ridicolo, hanno siglato un “patto di acciaio” che avrebbe consentito la governabilità per sempre (forse mi sono lasciato prendere la mano). Il sempre è durato 7 giorni e poi che cosa è accaduto? Tutto come prima. Il quotidiano La Repubblica ci informa che il dissenso all’interno del governo tra i due azionisti di maggioranza è totale: Il Pdl vorrebbe estendere l’amnistia proposta dal Colle a Berlusconi e il Pd dice no; il Pd vorrebbe abolire la Bossi-Fini e il Pdl dice no e, udite udite la novità, stanno litigando di nuovo sull’Imu. E tutto ciò avviene nei talk show. Questi hanno deciso di rovinarmi: ma come si fa a fare previsioni in queste condizioni? Una solo cosa però la posso dire: fate presto.

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