Che il consumatore a caccia di preventivi abbia oggi una grande scelta è fuori discussione: 18.000 agenti (con 250.000 tra collaboratori, addetti e dipendenti ), 3.500 broker, una decina di  compagnie (telefoniche) dirette, una settantina di Compagnie tradizionali (in Germania e Inghilterra sono molte, molte di più) che consentono la ricerca sui loro siti on-line e poi i comparatori: quattro quelli più noti e non so quanti quelli meno noti. 

Quindi il problema non è la domanda, il problema, il vero problema, è la… risposta. E’ anche vero che il consumatore non deve sbagliare la domanda: “voglio una polizza che costi il meno possibile e com’è fatta non me ne importa niente” perché poi le conseguenze per lui potrebbero essere tragiche, anche perché “assicuratori” senza scrupoli potrebbero cogliere al volo l’opportunità e rispondere “a tono”  fornendo solo il mini premio e nemmeno uno straccio di informazione sul contratto. Come se sulle polizze Rca (e non solo) non ci fossero trappole e trabocchetti…

Parlare è meglio che scrivere e telefonare
Io che  amo il rapporto umano, della serie “piccolo è bello”, preferirei che il compito della ricerca multicanale fosse affidata ad  agenti e broker, magari uniti in una sola categoria : quella dell’intermediario libero professionista che la legge italiana, attuando una direttiva europea e nonostante l’ostinata e pervicace resistenza delle Compagnie (specie di quelle più  blasonate), ha di fatto realizzato. Parlare con un consulente è molto meglio che affidarsi ai meandri della rete o a un freddo telefono. Specie in assicurazione.  Specie con le attuali polizze assicurative così piene di “se” e di “ma”…

ass 1 ma se vai in reteMa se vai in rete …
…meglio interrogare i  Comparatori piuttosto che fare una ricerca al buio. A condizione, però, che il buio non lo si trovi anche lì. Ed è proprio di questo buio che si sta occupando l’UEA (Unione Europea Assicuratori) e con essa,  l’IVASS (Authority delle assicurazioni), l’EIOPA (Authority europea), l’ANTITRUST e il MISE (Ministero delle sviluppo economico).
Il buio che si anniderebbe nei comparatori, insieme al rischio della disintermediazione degli intermediari, lo sta denunciando da tempo l’UEA che su questo , oltre ad una copiosa messe di documentazione pubblicata sul proprio organo di stampa e su alcune testate di prestigio,  la scorsa settimana ha anche organizzato un importante convegno nella prestigiosa sede di Palazzo Chigi che ha visto il coinvolgimento di tutte le Autorità del settore. Queste alcune delle accuse mosse ai “sedicenti” comparatori:
– Inesistente natura giuridica del Comparatore on-line,
– mancanza nel sito del responsabile al quale rivolgersi per contestazioni o azioni civili,
– mancanza di tutele,
– mancanza dell’oggetto sociale,
– mancanza di pubblicazione dei bilanci,
– mancanza del regime fiscale della loro posizione,
– misconoscenza del contratto di lavoro di collaboratori e dipendenti
Tutte cose che evidenziano una grande e grave disparità con gli altri intermediari . Ma lo sentiremo meglio dalle parole  di Francesco Barbieri, Direttore di Attualità Uea,  nell’intervista che ha rilasciato al  nostro giornale.
 
Il convegno di Roma.
Per non appesantire questo servizio e per consentire la lettura e l’approfondimento che merita, riportiamo in allegato la cronaca dell’importante incontro, curata da Diana Pastarini, responsabile  delle relazione esterne Uea. Pure in allegato riportiamo il documento Uea sui contrasti con leggi e regolamenti del Codice del consumo, dell’Ivass e della vendita dei contratti a distanza.

ass 2 intervista francesco barbieriINTERVISTA  A FRANCESCO BARBIERI
Direttore di Attualità UEA e promotore della campagna contro la disintermediazione del servizio assicurativo.

Golem-Dott. Barbieri, perché definisce “sedicenti” i comparatori on-line?
Sedicenti perché non compare tale dicitura nella Direttiva EU sulla Distribuzione del Servizio Assicurativo, nel Codice delle Assicurazioni, nel Rui (Registro Unico Intermediari . N.d.R.) , nei Regolamenti Ivass, nel Codice del Consumo e nel Codice civile, quindi, una vera e propria sedicente autodefinizione. Ovviamente, se ci riferiamo al settore assicurativo ed alle norme di diritto positivo che lo regolano. Se poi si debba  fare riferimento a sacri testi quali Class o Vanity Fair… allora è tutto un altro film.

Golem-Eppure, stando alle dichiarazioni dell’avv. Avv. Calaprice, in una lettera inviata a Intermedia Chanel , i comparatori sono regolarmente iscritti al Rui
e al “suo albo annesso a questa tipologia di operatori”….
Appunto, proprio quelli iscritti al Rui, a mio avviso e di tutta l’Uea, non adempiono compiutamente agli obblighi prescritti dal Codice delle Assicurazioni,  dai Regolamenti Ivass e dal Codice del Consumo. Ma poi, ci sono anche quelli non iscritti al Rui, che operano indisturbatamente, reindirizzando i consumatori presso quelli  a loro collegati iscritti al Rui, o peggio, verso compagnie dirette, svolgendo attività d’intermediazione dissimulata, quindi, abusiva. Infine, ci sono quelli fuorilegge e basta, che operano in termini di tentata truffa, basta scorrere i Bollettini Ivass o le cronache giudiziarie.
 
Golem-Noi abbiamo fatto un’incursione nei siti dei quattro Comparatori e abbiamo verificato che ci sono tutti i documenti richiesti agli agenti e ai broker. E ci è sembrato anche che siano in linea con le raccomandazioni di EIOPA sulla “best practice”. Perché, allora, li considera fuori legge? Non sarà perché sono “pericolosi” concorrenti degli agenti…?
In tutti quelli, praticamente tutti , testati da Uea, altro che rispetto delle “best practice” suggerite da Eiopa, quanto, lo ribadisco, palesi e conclamate violazioni ai Registri Ivass, n.5/2006 e n. 35/2010, nonché agli articoli n. 5, dal 19 al 26, dal 45 al 67 del Codice del Consumo.
Nessun timore di concorrenza , se questa è sana, leale e ad armi pari. Invece, timore di cannibalizzazione del mercato ad opera di chi non ha nessun interesse al settore delle assicurazioni, bensì a caccia di business fine a se stesso. Puri razziatori di denaro, a scapito di consumatori che, inconsapevolmente, comprano esclusivamente “un prezzo”, non una polizza, né delle garanzie , tantomeno un servizio, pre e post vendita, quale invece è il contratto assicurativo. La polizza Auto non è una commodity!!

Golem-Dopo il convegno di Roma come giudica gli interventi delle varie Authority e dell’Ania?ass 3 testo intervista barbieri
Bisogna operare delle differenziazioni oggettive.
Lunghi di Ivass è stato catapultato nel convegno, appena un’ora prima del suo inizio, a seguito del forfait della Bellizzi, la quale sarebbe stata titolata ad esprimere l’autentico Ivass Pensiero, ovvero, il convitato di pietra del convegno.
Mentre ho trovato ricco di note e spunti interessanti l’intervento di Galasso, direttore di Agcm  (Antitrust N.d.R.), ai quali Uea farà molto riferimento nel prosieguo della sua Campagna contro la Disintermediazione.
Altrettanto interessante il contributo di Greco, del Mise, soprattutto in tema di reale tutela del consumatore, quale faro dell’azione legislativa ed amministrativa del Mise (Ministero delle Sviluppo Economico N.d.R.). Infine, molto vivo e pregnante quello di Verdone, peraltro vivace conferenziere, che ha tracciato con chiarezza la linea ondivaga e cerchiobottista dell’Ania. In pratica, tutela del consumatore sì, ma fino ad un certo punto (business is business).
Poi, strategia multicanale compagnie, con al centro gli  agenti, ma fino ad un certo punto (cogli l’attimo coi comparatori). E per finire, nell’Ania Pensiero di Verdone, traspare la tesi di fondo: norme chiare e regole uguali per tutti gli intermediari, però fino ad un certo punto (se non abbiamo margini di flessibilità come gestiamo certe operazioni di new market mordi e fuggi).
 
Golem-Ma se i comparatori avessero tutte le carte in regola l’Uea li accetterebbe?
Sì, senza problemi. Comunque, Uea va avanti nella sua Campagna contro la Disintermediazione, che è una mobilitazione a favore della legalità, della concreta tutela del consumatore / assicurato e delle regole a garanzia del mercato, quello sano però.

A questo punto  c’è da chiedersi : in questa partita c’è qualcuno che ha barato ?

E… perché lo avrebbe fatto? 

Indice documenti campagna UEA
RESOCONTO DEL CONVEGNO di Diana Pastorini
Uonione Europea Assicuratori, Contrasti codice consumo-comparatori

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