Scritte maori, bibbie, citazioni in sanscrito, Nostro Signore ma anche l’immancabile Peppa Pig e teletubbies. Sulla pelle dei nostri giocatori c’è un po’ di tutto, certo niente a che vedere con “il giornale a fumetti” (citazione da today.it) di Daniel Agger, giocatore del Liverpool, sulla cui schiena si possono contemplare antichi vichinghi che custodiscono cimiteri sormontati da scritte in latino… il nesso lo sa solo lui.
Molti si fanno tatuare il nome dei figli, della moglie, i più giovani quello della ragazza.. vi immaginate voi di quanta superficie dovrebbe disporre SuperMario??

Catania Verona. C’è chi si tatua la data delle nozze (non si sa mai, se la moglie dovesse fare qualche domanda a bruciapelo..) il grande Toni invece si è fatto tatuare Berlino 2006, per ricordare l’Italia campione del mondo. Magari potessimo aggiungere altre date!!
Attenzione: al portiere Alberto Frison non piacciono i tatuaggi… ahi ahi ahi, ecco perché il Catania va un po’ così così.
Fiorentina Bologna. Se uno si chiama Alino non è che può andare in giro con la riga da una parte e la pelle liscia e chiara. Alino ha i capelli che vanno per fatti suoi, una passione per l’oriente (ha sposato una ragazza di Taipei) e tatuaggi che vanno dalla semplice dichiarazione d’amore per la moglie “I love Chiay” alla faccetta dello smile su di un polpaccio, passando per le faccine di Pucca, la bambolina giapponese.
Tra i Viola l’unico a competere con Diamanti è Vargas ma i tatuaggi di quest’ultimo sono un po’ troppo scontati… che noia.
Lazio Livorno. Lorik Cana fa vedere l’aquila sulla sua spalla ma che più che essere in onore della Lazio è in onore della sua terra di origine, l’Albania. Per il buon vecchio Klose invece, semplicemente i nomi dei figli gemelli intrecciati da motivi floreali. Qualche geroglifico per Schiattarella sul braccio, qualcosa in più per Paulinho, ma niente di più…
Ci fosse stato ancora Djibril Cissé ve lo faceva vedere lui che significa la parola tatuaggio…
Parma Cagliari. Il bel Mirante, nel senso di Antonio, ha solo qualche segno giapponese qua e là, mentre l’uomo originale è Daniele Dessena ha i teletubbies tatuati in mezzo alla schiena… noi ai figli permettevamo di vederli in televisione, perché già non parlano, ma in tv almeno si muovono!
Ma Dessena non è l’unico ad avere i teletubbies, perchè anche Daniele De Rossi ne ha un paio sull’avambraccio sinistro in onore della figlia (con tanto di nome della figlia). Tutti rigorosamente a colori.
Attenzione a Biabiany, gioca col Parma ma si è fatto tatuare la Champions vinta coll’Inter.
Genoa Atalanta. Su tutti stravince la Peppa Pig di Gilardino dedicata alle tre figlie femmine. Altro che riferimenti Maori.
Chievo Sampdoria. Questi danno poca soddisfazione, qualche lettera che compare da sotto le magliette ma niente di particolare, manco un puffo blu.
Juventus Sassuolo. Giovinco ha un po’ di tutto, dalle maschere maya sul polpaccio al disegno polinesiano fino agli ideogrammi e le iniziali sul collo… Ma vogliamo mettere il cuore sul polso sinistro di Pirlo? La classe non è acqua.
Bonucci si dà alla cultura con i motti in latino “per aspera ad astra”, mentre Marchisio è più modernista: “niente è impossibile”.
Napoli Inter. Qui invece c’è l’imbarazzo della scelta. Della serie specchio, specchio delle mie brame chi è il più tatuato del reame? CI fosse stato ancora Lavezzi non c’era storia, ora il trofeo sono in tanti a contenderselo: Maggio, Insigne, Paolo Cannavaro, Hamsik.. Pure Benitez vorrebbe partecipare facendo credere che i rossi sulle guance non sono naturali…
Peccato che non giochino più Materazzi e Ibraimovic, facevano invidia alle carte geografiche.
Milan Roma. De Rossi è sicuramente originale: pericolo tackle con tanto di segnale triangolare sul polpaccio sinistro e teletubbies sul braccio destro, mentre Balotelli si è fatto tatuare tutta la punizione divina di Gengis Khan sopra il pettorale sinistro (“Io sono la punizione di Dio, Se non aveste commesso grandi peccati, Dio non avrebbe mandato uno come me a punirvi”): megalomane, solo per far vedere che ha i pettorali grossi. La nonna dava a me della “punizione divina”, giusto quando ero un tantino sopra le righe… Vorrà dire la stessa cosa?

Espatriando si trova di tutto, pure quel sant’uomo di Messi ha ceduto alla tentazione facendosi tatuare il nome del figlio Thiago sul polpaccio.
Per rimanere in Spagna, sicuramente il più spirituale è Sergio Ramos che ha una immagine della Vergine Maria sul bicipite sinistro. Speriamo solo che Maria non riesca a sentire quello che esce dalla bocca che sta appena sopra.
Ali d’angelo per Stephen Ireland dell’Aston Villa mentre colui che diede inizio al tutto, tale David Beckham ha un po’ di tutto: dai nomi dei figli e della moglie (pure storpiato) a Nostro Signore con tanto di corona di spine.  Ma diciamocelo, con la scusa di guardare i tatuaggi, che bella visione!

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