Claudio Demozzi, presidente Sna

Il Sindacato nazionale agenti assicurativi, che in Italia conta circa 30mila professionisti, è il “contraddittore naturale” dell’Isvap. I rapporti tra Sna e Istituto di vigilanza sono spesso caratterizzati da qualche tensione e tuttavia il presidente del Sindacato, Claudio Demozzi (che pure in teoria dovrebbe esultare alla notizia della soppressione dell’Isvap) non nasconde l’inopportunità di una cancellazione brutale dell’organismo. Piuttosto, a parere di Demozzi, sarebbe preferibile modificare la “filosofia” dell’attività dell’Isvap, senza limitarla agli interventi meramente sanzionatori.

Cominciamo dalle critiche. L’Isvap, come Autority del settore assicurativo, è anche un poliziotto che fa multe, spesso salate, oltre che alle Compagnie anche agli Agenti di assicurazione. Come vivono gli agenti questo rapporto?

Gli agenti sono da tempo impegnati in un’opera di formazione professionale ed evoluzione della Categoria che ha già stupito molti osservatori del settore. Ciò nonostante, spesso incappano in provvedimenti sanzionatori o devono mettere in atto artifici estremamente dispendiosi, per evitare che una interpretazione stringente e burocratica della normativa vigente, di per se molto complessa e spesso contraddittoria, effettuata dagli Organi di vigilanza, possa colpire gli Intermediari con provvedimenti sanzionatori la cui entità, ed iniquità, spesso supera ogni pessimistica previsione. L’Istituto di vigilanza, anziché proporre interpretazioni sempre più stringenti dell’impianto regolamentare composto ormai da oltre quaranta Regolamenti, potrebbe attuare un serio programma di ridimensionamento e semplificazione normativa. Non crediamo, purtroppo, che nell’immediato intenda agire in questa direzione, ma siamo disponibili a confrontarci con Isvap su questo punto, contando sulla professionalità e serietà dei suoi esponenti.

Recentemente l’Isvap ha emanato un regolamento che impone agli intermediari, prima di vendere una polizza Rca, di presentare altri tre preventivi. Cosa pensate di quest’obbligo?

Al momento la norma è sospesa, in attesa Dell emanazione del relativo regolamento attuativo, sul contenuto del quale circolano numerose leggende metropolitane. Alcune (di tali leggende) parlano di un regolamento che, di fatto, sminuirebbe la norma ad un puro e semplice adempimento burocratico.
In sostanza, si tenterebbe di far fare all’art 34 la medesima fine che hanno fatto già molte altre disposizioni legislative, trasformandole in pure formalità, prive di qualsiasi efficacia pratica e di qualsiasi utilità concreta, per l utente finale. Sul contenuto della norma, ci siamo già espressi. Secondo noi, così come è scritta, oggi, risulta inapplicabile ed inutile. Certamente non permetterà di offrire, agli utenti, alcuno dei vantaggi, in termini di trasparenza e di concorrenzialità, che il Governo intendeva ottenere quando ne ha formulato la prima versione. L’Isvap potrebbe ripristinarne, almeno parzialmente, l’efficacia, agendo tramite il regolamento attuativo, ma dubito che lo farà.

La principale critica che voi muovete all’Isvap è quella di aver sommerso le agenzie con una valanga di incombenze che, di fatto, paralizzano il vostro lavoro lasciandovi, tra l’altro, alla mercé degli ispettori dell’Istituto. Insomma come per i Carabinieri che quando ti fermano se vogliono farti la multa il motivo lo trovano sempre…..

La principale critica che la Categoria muove nei confronti del Legislatore è quella di non aver impedito all’Isvap di trasformare, in alcuni casi, norme di legge dal contenuto sufficientemente chiaro e condivisibile, in vere e proprie trappole burocratiche, regolamentando in modo eccessivamente formalistico ed appunto burocratico alcune disposizioni obbligatorie che intendevano sancire concetti deontologici sacrosanti, che gli agenti avrebbero messo in atto con piena condivisione, se attuate secondo logiche imprenditoriali. Alla stessa Authority abbiamo evidenziato la necessità di un urgente deregolamentazione del settore dell’intermediazione assicurativa, ormai soffocato da migliaia di disposizioni e da molteplici adempimenti, disposti dall’Isvap con il fine dichiarato di una maggior tutela del consumatore, la cui efficacia ed utilità per l utente è tutta da dimostrare ma, nonostante ciò, ha paralizzato l attività quotidiana delle agenzie, riempendola di adempimenti e formalità burocratiche che si sono aggiunte a quelle amministrative, già pesantissime.

Non molto tempo fa lo Sna ha aperto un fronte di guerra con l’Isvap. Quali erano i motivi?

Negli ultimi anni SNA ed Isvap non hanno certo avuto buone relazioni, ne’ di forme di collaborazione che abbiano permesso una maggiore reciproca comprensione. Oggi i tempi sono cambiati e SNA ha ottenuto qualche apertura al confronto ed al dialogo, anche dall’Isvap, con la speranza di riuscire, finalmente, a far comprendere alcune criticità del settore che, evidentemente, non sono state ancora comprese fino in fondo.

Oggi l’Isvap è in via di “estinzione”, nel senso che anche il Ministro Passera, come già fece all’epoca il Ministro Bersani, vorrebbe sopprimere l’Istituto per aprire una sezione assicurativa all’interno della Banca d’Italia. Considerando che voi siete i controllati, dovreste essere contenti di non avere più il fiato sul collo di un’Autority specializzata nel settore assicurativo…

Noi non siamo né felici né tristi per scelte che non competono al Sindacato Nazionale Agenti e sulle quali non ci è possibile incidere in alcun modo.
Noi siamo contrariati da un impianto normativo regolamentare la cui eccessiva complessità e la cui inadeguatezza ai tempi è ormai riconosciuta da buona parte degli Attori del mercato nazionale delle polizze. Siamo contrariati dal fatto che non ci è concessa la possibilità di confrontarci con l’Authority del settore, per concordare una semplificazione regolamentare ed una maggiore libertà operativa degli agenti, senza le quali l intermediazione assicurativa professionale italiana rischia di non riuscire a superare la grave crisi che la attanaglia, da qualche anno. (bruno rossi)

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