I consumatori si trovano spesso difronte al termine “consulente” assicurativo, un termine che ha cominciato a circolare diversi anni fa per dare all’intermediario (sub agente, produttore, segnalatore ecc.) una veste più accattivante .

Personalmente avrei qualche perplessità sull’uso di questo termine, specie quando l’intermediario rappresenta una sola Compagnia perché la sua consulenza , che può essere anche di elevata qualità, ha però come scopo solo quello di vendere una polizza e, quando il consulente rappresenta una sola Compagnia, vendere solo i prodotti del marchio che rappresenta. Il consulente puro (assicurativo e non), invece, è solo quello che non ha obbiettivi di vendita e che viene retribuito a parcella pagata dal cliente. Comunque si può arrivare ad accettare l’intermediario quale “consulente”, anzi ormai l’uso è diventato comune, l’importante è essere consapevoli di trovarsi difronte ad un professionista della vendita.

Detto questo va chiarito che il consulente assicurativo deve essere iscritto all’apposito registro pubblico (RUI), perché questa iscrizione rappresenta, almeno sulla carta, una garanzia per il consumatore. Ad esempio gli Agenti e i Broker, per esercitare la loro attività, devono aver superato un (difficile) esame di Stato, mentre tutti gli altri intermediari iscritti : Sub-Agenti e Produttori (collaboratori degli Agenti e dei Broker), compresi alcuni impiegati delle agenzie, devono seguire annualmente e obbligatoriamente un corso di formazione di 30 o 60 ore (l’inadempienza fa scattare delle pesanti sanzioni).

A questo proposito va segnalata la presa di posizione dello SNA (il maggior sindacato degli agenti di assicurazione) nei confronti dei cosiddetti “consulenti assicurativi” che vengono usati da varie imprese assicurative nei rispettivi siti internet, per l’assistenza a distanza del cliente . Questi, sostiene lo SNA, per poter offrire una consulenza sulle polizze devono essere iscritti al Rui. Se non lo sono l’Isvap/Ivass deve applicare delle sanzioni amministrative alle Compagnie che utilizzano il personale non qualificato.
Inutile dirlo: siamo assolutamente d’accordo con il Sindacato degli agenti.

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