Quando si pensa ad auto storiche o d’epoca, l’immagine che viene in mente è quella della nonna delle auto, la Fiat del 1901, o la Topolino. In realtà nell’arco di mezzo lustro tra le auto d’epoca vanno annoverate, oltre alla mitica Fiat 500 degli anni 50 e 60 e al famoso “maggiolino Volkswagen”, anche la fiat 127, la 1.500, la 124 coupé, la Mini Cooper, la Renault 4, la Citroen Diane, la Citroen Meari,   la Citroen “due cavalli” ecc. Per questo si può dire che … c’è chi l’auto storica ce l’ha per passione, ma c’è anche, visti i prezzi della Rca in Italia, chi ce l’ha per risparmiare sui costi delle polizze…

auto_storicaLe assicurazioni per queste vecchie signore, infatti, costano molto poco. Se poi si aggiunge che le riparazioni di una Fiat 127 o di altre coetanee, per la loro semplicità meccanica, sono più convenienti di quelle di una Fiat Punto, potrebbe esserci anche chi pensa, magari per fare la spesa, ad una seconda macchina …. d’annata (in realtà non è poi così semplice da realizzare). Per fare la spesa dicevamo, ma non per lavoro. Quasi tutte le polizze, infatti, escludono l’uso dell’auto per motivi professionali- “per cui”- ci ricordava un’ operatrice d’agenzia-“ se nella denuncia di incidente viene indicato un uso diverso da quello del tempo libero, potrebbe scattare la rivalsa sul conducente e sul proprietario dell’auto” o, nella migliore delle ipotesi, una franchigia che può arrivare fino a 5.000 euro (Axa assicurazioni).

Innanzi tutto trovare la Compagnia
La prima cosa da fare, quando si deve assicurare un’auto storica è….cercare la Compagnia, perché sono poche le Compagnie che ce l’hanno. Nel campionario delle Compagnie telefoniche questa polizza addirittura non figura proprio. Partendo dal fatto che l’assicurazione Rca delle auto storiche non rientra nella legge dell’assicurazione obbligatoria, o meglio rientra ma solo come autoveicolo circolante non come auto d’epoca con i relativi benefici, le Compagnie sono libere di venderle oppure no, di applicare o meno benefici speciali e di utilizzare una qualsiasi forma tariffaria , di applicare o meno franchigie , ecc.
Le forme tariffarie previste sono quindi le più diverse, ma la maggior parte delle Compagnie vende polizze a “taglio fisso” che, considerando il massimale minimo, hanno un premio annuo da 100 a 170 euro. Qualche Compagnia, però, fa polizze anche con il “Bonus/Malus” . Con modesti aumenti si possono assicurare più autovetture perché le altre auto che si aggiungono alla prima (formula garage) hanno sconti che superano il 60% della tariffa della singola auto. Si può facilmente ottenere la guida libera. Ma Il beneficio più importante delle polizze per auto d’epoca è senza dubbio il prezzo: inferiore del 70-80% a quello della normale Rca. Fino a qualche anno fa i benefici erano maggiori, ma oggi sono notevolmente ridotti perché le Compagnie, che all’inizio pensavano ad un business, pare che stiano facendo marcia indietro, forse per paura di trovarsi ad assicurare auto vecchie anziché auto storiche, e specie al sud d’Italia (tanto per cambiare…) hanno cominciato a mettere una serie di paletti ad esempio l’età non inferiore a 30 anni (dall’anno di costruzione).
Alcune delle Compagnie che al centro Nord vendono questa polizza tranquillamente, al Sud (tanto per cambiare…) non la offrono. Quasi tutte le Compagnie la vendono solo a clienti dell’agenzia, c’è addirittura chi assicura l’auto solo se viene usata per le manifestazioni organizzate e non per circolare liberamente. La Toro assicurazioni è la Compagnia con la quale l’Asi ha stipulato una convenzione che prevede anche uno sconto del 30% sulla tariffa del furto e incendio. Il Valore da assicurare, che ovviamente non è quello di listino, per tutte le Compagnie è quello stimato dalla stessa ASI. E può essere molto elevato: Un Citroen Pallas del 1975 è stata valutata intorno a 15.000 euro.
La polizza Rca, con una maggiorazione di 15-20 euro l’anno, può prevedere l’estensione all’Assistenza (recupero stradale). Per assicurare il furto e l’incendio, ma non la Kasko , la procedura e i costi , per la maggior parte delle Compagnie, sono gli stessi delle auto normali, ma non provate a chiederle alle Compagnie che non vendono la Rca per le auto storiche otterreste un rifiuto. Un rifiuto potreste subirlo anche dalla Compagnia che vi ha venduto la Rca.

maggiolinoMa quando un’auto diventa d’epoca?
La cosa è abbastanza complessa. Intanto c’è la differenza tra auto “anziane” , oltre i 30 anni di età (e basta questo per far scattare tutti i benefici) e quelle “storiche” da 20 a 30 anni. “Un’auto si definisce storica”- ci dice il Presidente ASI provinciale di Bologna, – “quando supera i 20 anni di etàcon riferimento all’anno di costruzione del mezzo, senza tener conto dunque della data d’immatricolazione, ma soprattutto è necessario che abbia l’attestato di datazione o storicità o certificato d’identità rilasciati dall’ASI (Automotoclub Storico Italiano n.d.r.)”. Questo passaggio può avere un intermediario che è rappresentato dall’associazione di auto d’epoca, parte integrante della stessa ASI. E’ doveroso sottolineare che l’Associazione può anche negare l’iscrizione dell’auto nel caso di non originalità del mezzo o di auto che mettono a repentaglio l’incolumità di guidatori e conducenti.

Gli elementi che determinano la “storicità” e l’interesse collezionistico di un’ auto o moto sono espressamente indicati dall’art.63 della legge n. 342/2000:
a. i veicoli costruiti specificamente per le competizioni;
b. i veicoli costruiti a scopo di ricerca tecnica o estetica, anche in vista di partecipazione ad esposizioni o mostre;
c. i veicoli i quali, pur non appartenendo alle categorie di cui alle lettere a) e b), rivestano un particolare interesse storico o collezionistico in ragione del loro rilievo industriale, sportivo, estetico o di costume.


L’AUTO DEVE ESSERE –TUTTA- ANTICA
Per ottenere l’attestato di storicità o il certificato di identità rilasciato dall’Asi e ottenere, quindi, la riduzione del premio assicurativo e l’esenzione del bollo l’auto deve restare così come l’ha fatta …. mamma fabbrica:
– Carrozzeria, telaistica e allestimenti conformi all’originale o legittimato,
– Motore tecnicamente dello stesso tipo montato in origine dal costruttore o comunque montato sui documenti del veicolo,
– Interni e selleria decorosi
Quindi niente….
– ammennicoli pendenti dallo specchietto retrovisore interno,
– foderine che ricoprono i sedili anteriori,
– bull-bar estremi e portapacchi improbabili, attacchi porta borse, etc.,
– proiettori fendinebbia recenti aggiuntivi,
– adesivi,
– cerchioni in lega di produzione recente e gomme fuori misura,
– assetti esageratamente alti o bassi,
– volante di recente produzione,
– elaborazioni estetiche (modifiche storicizzate) che non abbiano almeno compiuto 20 anni di età.

ATTENZIONE AL VALORE DA ASSICURARE
Per assicurarsi contro il furto e l’incendio occorre conoscere il valore dell’auto e questo, ci spiega il presidente dell’ASI “può essere fatto con due riferimenti principali: A) le quotazioni delle riviste specializzate B) i risultati delle aste che si svolgono periodicamente in Italia ed Europa, ma soprattutto il mercato di continui scambi tra gli appassionati, che danno ad alcuni veicoli, in certi momenti, valutazioni decisamente superiori o inferiori a quello che può essere il valore intrinseco del bene. Il tutto va ovviamente ponderato con lo stato in cui si trova il veicolo stesso. Al Top troviamo il Conservato dall’origine, poi i vari gradi di restauro, di livello più o meno alto, fino ad arrivare al mal conservato, cosiddetta buona base per restauro”.
In ogni caso è bene chiarire molto dettagliatamente con l’assicuratore questo aspetto altrimenti possono nascere contestazioni insanabili. Personalmente consiglierei i proprietari di un’auto d’epoca di concordare con la compagnia assicuratrice le modalità di liquidazione del danno, per esempio di basarsi, per la valorizzazione dell’auto rubata o incendiata, sul giornale “la manovella” dell’ASI, o su altri riferimenti che i proprietari sicuramente conoscono. Oppure (più difficile da ottenere) impostare la polizza su una dichiarazione di “stima accettata” . Poniamo che la Compagnia accetti che l’auto vale 15.000 euro , se dovesse andare distrutta o rubata il risarcimento sarà pari all’importo concordato.
Ma l’accordo deve essere fatto anche per le riparazioni che potrebbero avere un prezzo “da antiquariato”….

Alcune regole speciali
Auto d’epoca e codice della strada non sempre vanno d’accordo. Come ci si deve comportare con le cinture di sicurezza obbligatorie se l’auto all’epoca era stata costruita senza cinture? Come sistemare il trasporto di un bambino? E come muoversi , se l’auto inquina, nel centro storico della città? Le soluzioni privilegiano il valore “d’antiquariato” . Se l’auto è nata senza cinture è esonerata dall’installarle . Il Ministero dei trasporti ha chiarito che quest’obbligo non riguarda i veicoli immatricolati prima del 15 giugno 1976. Anche per il trasporto dei minori l’art. 172 comma 5 del C.d.S. se sui sedili posteriori non esistono sistemi di ritenuta c’è l’esenzione a patto, però, che ci sia un accompagnatore di almeno 16 anni. Anche l’accensione delle luci di posizione , per queste auto, non è obbligatoria. Per l’inquinamento (le nonne sono tutte ad euro zero e quindi non potrebbero circolare) invece dipende, alcuni comuni autorizzano la libera circolazione (Bologna, Genova, Firenze Torino, Aosta) altri la limitano. Prima di muoversi è bene informarsi all’ASI.

Una curiosità
PREMIO ALLA CARRIERA PER LA LANCIA FLAMINIA PRESIDENZIALE
Fu proprio Pininfarina, storico stilista, che consegnò al Presidente Napolitano, nel corso della cerimonia al Quirinale per il suo ottantesimo compleanno, il premio alla Carriera per la Lancia Flaminia Presidenziale che è l’auto di Stato da parata più anziana nel mondo. Quattro di questi modelli speciali vennero commissionati alla Casa torinese nel marzo 1960 e vennero battezzate con nomi di cavalli: Belfiore, Belmonte, Belvedere e Belsito. Lunga quasi 5 metri e mezzo e pesante 20 quintali, velocità massima 120 km/h, la Flaminia del Presidente può trasportare sette persone, due delle quali su comodi strapuntini in pelle. E’ una macchina che continua ad incutere rispetto e ammirazione. Impiegata per la prima volta nel 1961 in occasione della visita della Regina Elisabetta, quando , il 16 ottobre del 2000, la Regina tornò in Italia, ad attenderla c’era ancora la fedele Flaminia.

UN PO’ DI STORIA E NOTIZIE UTILI

L’A.S.I., Automotoclub Storico Italiano
(www.asifed.it) costituito nel 1966 e riconosciuto Ente morale di diritto privato per decreto del Presidente della Repubblica n.977 del 24 ottobre 1980, è una Federazione composta da 250 club federati e 29 club aderenti, che riunisce oltre 140.000 appassionati di veicoli storici e rappresenta istituzionalmente il motorismo storico italiano presso tutti gli organismi nazionali ed internazionali competenti.
Sono soci dell’Ente Federale le associazioni non commerciali e senza scopo di lucro, con fini analoghi a quelli dell’ASI, e i Registri di marca e modello.
L’Ente, statutariamente, sostiene e tutela gli interessi generali della motorizzazione storica italiana, valorizzandone l’importanza culturale, storica e sociale.
L’A.S.I. promuove la conservazione ed il recupero di qualsiasi veicolo a motore che abbia compiuto vent’anni (autoveicoli, motoveicoli, ciclomotori, veicoli militari, macchine agricole e industriali, veicoli commerciali, natanti e aeroplani), valorizzandone l’aspetto culturale, che deriva dal fatto che questi mezzi sono stati protagonisti attivi e insostituibili della storia del Ventesimo secolo, esprimendone l’evoluzione tecnica, di costume e sociale.
I veicoli iscritti all’ASI usufruiscono di benefici fiscali e facilitazioni per la circolazione, che il Legislatore ha loro riconosciuto per la valenza storica e culturale che rappresentano. Molte compagnie assicurative (tra cui la Toro Assicurazioni con la quale l’ASI ha una convenzione esclusiva) riservano inoltre polizze agevolate ai veicoli che posseggono certificati rilasciati dall’Ente.
Oggi, i veicoli certificati dall’ASI, in possesso del certificato di identità sono oltre 45.000, con un incremento annuo di circa 3.000 (suddivisi in auto, moto, veicoli commerciali, militari e macchine agricole).
La qualità dei veicoli certificati è molto alta, perché il Regolamento tecnico dell’Ente Federale, posto a base di tale certificazione, viene applicato in modo assai rigoroso: l’autenticità e l’originalità dei veicoli diventano elementi essenziali per ottenere il Certificato di identità che l’ASI rilascia quale corredo storico dei veicoli esaminati dalla propria Commissione Tecnica. (bruno rossi)

INDIRIZZI UTILI.

BOLLI

Le Regioni   hanno potere decisionale in merito, e hanno avuto differenti comportamenti .
Per verifica, consultate il link
http://www.quattroruote.it/autoclassiche/automoto/notizie/visualizza_articolo.cfm?Codice=49241
Cercate un’assicurazione per la vostra auto d’epoca ?
A parte la convenzione ASI con la Toro assicurazioni, vi diamo un Link utile:
http://www.guidaassicurazioni.it/assicurazioni-auto-epoca
ATTESTATO DI STORICITA’ ASI
http://www.veterancarclubcomo.it/certificato_storicita_auto&moto.html

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