TreviNatura: un evento per far conoscere le bellezze del creato, l’arte in tutte le sue forme, per stimolare la conoscenza del  territorio, per gustare la gastronomia tipica, per far nascere la consapevolezza  sul rispetto della biodiversità e sullo sviluppo compatibile con l’ambiente.

Per approfondire meglio cosa sono stati questi  tre giorni di full immersion ambientale, che si sono svolti a Trevi ,in Umbria, dal 25 al 27 settembre, ne trevi 1parliamo con Angela Pitteri  e Antonio Boggia, gli organizzatori, che sono di CARE s.r.l. una società Spin-Off dell’Università degli Studi di Perugia che si occupa di gestione e tutela dell’ambiente (http://www.carearth.org/).

Avete dato grande spazio a varie forme di arte: il teatro, la musica, la fotografia, la pittura, la scrittura. Che connubio c’è tra arte e natura?

Amare e valorizzare la natura richiede un’anima sensibile. La sensibilità degli artisti, attraverso le diverse forme in cui si può esprimere , riesce a trasmettere al meglio messaggi importanti per il rispetto e la conservazione della natura.

C’è anche una sezione dedicata ai laboratori, dove i bambini potevano conoscere, accompagnati da esperti, animali, piante e altro ancora. Secondo voi, la conoscenza dell’ambiente quanto è importante? L’educazione delle nuove generazioni su questi temi come va impostata?

L’educazione su questi temi deve essere un percorso non solo di apprendimento, ma anche di coinvolgimento diretto e pratico. Si riesce ad amare meglio ciò che si conosce, e con cui si ha confidenza, anche attraverso il gioco.

trevi 2Avete allestito anche un mercatino con confetture, tisane, miele, formaggi biologici, pane e  dato  spazio ad una cucina che valorizzava i sapori, spesso in maniera inusuale. Penso ad un budino freddo  al  latte condito con olio extra vergine d’oliva, che regalava un intreccio di gusti. Con questa sezione avete dato tanti messaggi, come quello che si possa mangiare in maniera prelibata rispettando l’ambiente, tramite un’agricoltura biologica con sapori che recuperano le nostre tradizioni culinarie e che stimolano la creatività. E’ questa la strada da seguire?

La strada è questa, ma tutto questo è offerto da piccole realtà aziendali, che credono in quello che fanno, ma che non reggono il confronto con giganti dell’agroalimentare. Vanno aiutati e valorizzati, e un modo è coinvolgerli in queste manifestazioni.

Avete lanciato anche tanti input attraverso pubblicazioni e libri, presentati dagli autori. Se doveste dare delle linee guida alle istituzioni, alle industrie, alle attività produttive e commerciali, per avere un giusto rapporto con la natura, che consigli dareste?

Tutti dovrebbero considerare l’ambiente come la propria casa, questo è il primo consiglio, al di là degli aspetti tecnici, importanti per farlo diventare concreto. Rispettiamo tutti la nostra “casa comune”.

Eravate impegnati in questo evento come famiglia, compreso vostro figlio, ognuno con le sue competenze. Le famiglie, che ruolo possono avere nel rispettare, valorizzare, godere l’ambiente nei comportamenti quotidiani?

Le famiglie sono il nucleo portante della società. I loro comportamenti  fanno la differenza, dalla raccolta dei rifiuti, agli spostamenti, alle vacanze, trevi 3all’alimentazione, per non parlare dell’educazione.

In un incontro avete dato risalto anche alle ‘’buone notizie dall’ambiente’’. Come mai?

Perché non dobbiamo solo denunciare i disastri ambientali, o i rischi futuri per il pianeta, ma evidenziare anche le cose belle che accadono e che coinvolgono l’ambiente. L’atteggiamento positivo è decisivo per portare avanti con successo l’impegno in favore dell’ambiente.

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