Sono quindici i Comuni più ricicloni dell’Emilia-Romagna ai quali Legambiente ha da poco consegnato il bollino verde. Di questi quasi la metà (7) si trovano nella provincia di Parma (Polesine Parmense, Sissa, Soragna, Varano Melegari, Sala Baganza, Torrile e Fidenza) che si conferma così una delle più virtuose della regione per la raccolta differenziata.
“Abbiamo invitato – spiega Giulio Kerschbaumer, responsabile regionale dei progetti sui rifiuti di Legambiente – tutti i Comuni a compilare una scheda informativa che ci ha permesso di stilare la classifica dei più ricicloni. Su 348 municipi hanno risposto in 91 che, complessivamente, però, rappresentano il 52,7% della popolazione regionale. Per omogeneità di valutazione li abbiamo suddivisi in tre categorie dimensionali: sotto i 5.000 abitanti, tra i 5.000 ed i 25.000 e sopra i 25.000 abitanti”. Hanno accettato di passare sotto la lente di Legambiente tutti i Comuni più grandi della regione, tra cui tutti i capoluoghi di provincia ad eccezione di Bologna che si è accaparrata il titolo di pecora nera con una percentuale di differenziata inferiore al 40% quando l’obiettivo individuato dalla finanziaria 2007 era del 50% nel 2009 e del 60% nel 2011.


I più ricicloni

A Monte San Pietro (Bo) va il primato, realizzato attraverso una capillare diffusione della raccolta domiciliare, del minor numero di rifiuti conferiti in discarica: 127,7 kg all’anno per abitante contro i 141,7 di Sissa (Pr) primo classificato nella categoria sotto i 5.000 abitanti e i 146,8% di Fidenza in provincia di Parma (primo classificato nella categoria sopra i 25.00 abitanti). Per la maggior percentuale di raccolta differenziata bisogna restare in quest’area e in particolare nel Comune di Soragna che nel 2010 ha registrato una percentuale dell’80,7% contro il 76% di Sala Baganza, sempre nel Parmense (primo classificato per i comuni tra 5.000 e 25.000 abitanti) ed il 66,3% di Fidenza (primo classificato per i comuni sopra i 25.000 abitanti).
“Monte S. Pietro – continua Kerschbaumer – vince questo premio sin dalla sua prima edizione, quattro anni fa anche perché è stato uno dei primi centri ad avviare la raccolta porta a porta in provincia di Bologna. Mentre Fidenza è uno zoccolo duro, in regione, fra i Comuni ricicloni e quest’anno ha conquistato il primo premio sia come maggior percentuale di raccolta differenziata che come minore quantità di rifiuti conferiti in discarica”.
Il maggior aumento di raccolta differenziata tra il 2009 ed il 2010 si è registrato a San Giovanni in Marignano che in un anno ha guadagnato 20 punti percentuali anche grazie all’introduzione del servizio di e-gate, una sorta di cassonetto con la chiave elettronica. Buoni passi avanti si sono registrati anche a Verucchio (+18,93% tra il 2009 e il 2010), Varano de’ Melegari (+ 17,91%) e Codigoro (12,86%). I più ricicloni della carta sono stati invece, Cervia (Ra), Caorso (Pc) e Cavriago (Re) che in un anno hanno raccolto mediamente per abitante, rispettivamente, 141,49 kg, 145,89 kg e 147,67 kg). Per l’organico, infine, i più ricicloni sono Monte S. Pietro, Soragna (Pr) e Cervia con, rispettivamente, 128,6, 92,7 e 82,8 kg all’anno per abitante.
“Questo premio – continua Kerschbaumer – nasce 4 anni fa con l’obiettivo di diffondere le buone pratiche in materia di smaltimento dei rifiuti e anche per sensibilizzare gli enti a recuperare il primato della politica nella gestione dei rifiuti e non delegare le decisioni alle multiutilities.


Il modello Forlì

Così hanno fatto, per esempio, Forlì che con il suo modello di fiscalità ambientale ha spostato l’asse della politica locale sullo smaltimento dei rifiuti sul porta a porta integrale e questo nonostante la multiutility locale (Hera spa) abbia invece puntato tutto sull’incenerimento con la realizzazione, nel 2008, di un mega inceneritore.
“Il nostro modello di porta a porta integrale – spiega Alberto Bellini, assessore all’ambiente del comune di Forlì – partito dal gennaio 2011 sul quartiere Ronco, è stato esteso già ad altri 2 quartieri e complessivamente interessa oggi 24mila abitanti. Prima del porta a porta la differenziata era al 46%, dopo un mese dall’introduzione del nuovo modello siamo arrivati al 79% nelle zone interessate. Il nostro obiettivo è quello di estendere il porta a porta integrale alle restanti sei zone della città”. Per consentire ad Hera di ammortizzare l’investimento sull’inceneritore il comune di Forlì ha aumentato il costo del conferimento in discarica che ha comportato un incremento della tia del 10% in 2 anni. “In questo modo – precisa Bellini – paga di più chi più conferisce in discarica e quindi chi inquina di più. Mentre chi differenzia paga di meno”.


Best practice

Un caso a sé è costituito dall’esperienza del comune di Montechiarugolo che, con una politica impostata sulle green practice, promette di volere entrare tutt’altro che in punta di piedi tra i ricicloni della regione già nella classifica del prossimo anno.
“Non siamo riusciti a rientrare tra i primi quest’anno – spiega l’assessore comunale all’ambiente Maurizio Olivieri – per il semplice fatto che siamo partiti con la differenziata proprio nel 2010 che è l’anno preso in esame da Legambiente. Ma in pochi mesi siamo già arrivati all’80% con una riduzione sin da subito della racconta indifferenziata del 65-70%”.
Tra le iniziative messe in atto dal Comune per ridurre lo smaltimento dei rifiuti c’è la realizzazione di due casette dell’acqua, una nella frazione di Monticelli Terme e l’altra, di prossima realizzazione, a Basilica Nova. In questi piccoli edifici viene imbottigliata l’acqua cosiddetta del sindaco, ossia l’acqua raccolta dalla rete comunale e depurata che viene venduta ai cittadini per 4 centesimi al litro. L’altra iniziativa invece attiene alla produzione di energia rinnovabile con il progetto Elios.
“Con questo progetto – continua Olivieri – che prevede la posa di diversi impianti fotovoltaici sul territorio, siamo riusciti a realizzare un impianto da 2,1 MW nell’area della ex cava di Ca’ Tripoli, a costo zero. Uno dei vantaggi di questo bando è che l’investimento si ammortizza sin da subito dal momento che grazie alla vendita di energia verde l’amministrazione municipale incassa 1,2 milioni di euro l’anno e ne spende 750mila per il contratto di leasing sull’impianto”.

In allegato
Rapporto Legambiente Comuni-Ricicloni IV edizione gennaio 2012

Legambiente Comuni-Ricicloni IV edizione gennaio 2012

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