Lo sciamare di una incredibile folla di giovani, anziani, bambini, lungo tutto il faraonico decumano, protetto dal sole e dalla pioggia, sempre che non si tratti di un  uragano, sotto l’efficace controllo delle forze dell’ordine e della sicurezza sanitaria, soprattutto se è una bella giornata, è pieno di allegria, vitalità, gentilezza, di amicizia, di fantasia.
Basterebbe solo questo a giustificare una visita all’EXPO, e tornarsene a casa con animo sereno e soddisfatto.

Ma, a parte la giornata, la gita, la gioia degli innamorati ecc., quale è la riflessione di fondo sul tema dell’EXPO: “come nutrire il pianeta“?expo02
Quale è il messaggio che direttamente e onestamente si evidenzia?
Le potenzialità ci sono, la tecnologia anche, le buone intenzioni, una diffusa consapevolezza, più o meno approfondita o superficiale, ma alla fine dobbiamo guardare in faccia la realtà; e la realtà, secondo me, è che non cambierà nulla, e il mondo continuerà ad essere, come dice Serge Latouche “un bolide senza pilota, senza marcia indietro e senza freni, che sta andando a fracassarsi contro i limiti del pianeta”.

Perché ho questa inquietante sensazione?
Beh… vari indizi ci sono.
Innanzitutto la PESANTE ASSENZA di India, Australia, Canada, Sud Africa. Cos’è, sono disinteressati questi colossi planetari al futuro dell’umanità? E i civilissimi Paesi  scandinavi?  Non hanno voluto sporcarsi le mani col resto del Mondo? E l’Egitto… culla della civiltà, in modo particolare alimentare, nel Mediterraneo?
Inoltre, e questo è ben chiaro, si vede il permanere e il riaffermarsi dell’IMPERIALISMO IDEOLOGICO di quei Paesi che hanno proprio loro iniziato, e continuano attualmente, a dar corso alla FAME nel MONDO… inutile menzionarli, si vedono bene (compresa l’Italia, di cui però parlerò più avanti, a parte, perché qui non so resistere ad una emotiva componente sciovinista)… palese nella magnificenza degli spazi espositivi, del trionfo della tecnologia, nell’assoluto solipsismo delle soluzioni proposte; a discapito degli enormi spazi del Pianeta appartenenti ai Paesi poveri, che si presentano con stand dove si vede il travaglio, lo sforzo espositivo, a volte la sofferenza di un popolo (a proposito, dove sono finiti Siria, Iraq, Nigeria?), spesso sotto il tallone di un dittatore autoctono appoggiato dagli Stati egemoni nel c.d. Mondo ricco; e che sono invece i portatori di massimo livello di quel bene comune irrinunziabile, che, nel suo insieme, potrebbe essere davvero la SALVEZZA del Pianeta: la BIODIVERSITA’, la TERRA, le FORESTE, i FIUMI.

Bisognerebbe fare MOLTO di PIU’, certamente, ma prima di ogni altra cosa, bisognerebbe invertire il senso di marcia e non dovrebbero esserci MESSAGGI FRAMMENTATI e meramente rappresentativi e di IMMAGINE, ma il MOTTO UNIVOCO e UNIVERSALE, dovrebbe essere quello della SOLIDARIETA’ di tutti i POPOLI verso un UNICO OBIETTIVO: “MENO e MEGLIO“.

In questo l’EXPO, gli Organizzatori dei vari Stati e realtà SOVRANAZIONALI, registrano l’ENNESIMO FALLIMENTO.

PALAZZO ITALIA ad EXPO 2015

LA GRANDE ATTRAZIONE è senz’altro il PALAZZO ITALIA; abbastanza scontato, peraltro, svolgendosi questa grande adunanza di sistemi e di popoli, in Italia.

Sul tema specifico dell’EXPO è, più o meno, la stessa solfa degli altri padiglioni, ciascuno rimanendo strettamente chiuso in se stesso; in definitiva molto fumo, di cui alla fine, rimarrà, secondo me, ben poco arrosto.
QUALCHE ESMPIO:
expo01Si riuscirà davvero a risolvere il problema dell’ACQUA, e cioè dell’utilizzo di quel 2% di acqua dolce del nostro Pianeta; tenendo conto che oggi, mediamente, un Americano usa circa 600 litri di acqua al giorno, soprattutto per innaffiare prati, lavare auto, riempire piscine; un Europeo ne usa 250 litri; un Africano, soprattutto del Subsahara, ne usa poco più di 15, in genere da andare a prendere, prevalentemente a piedi, a 10 chlometri di distanza e trasportare in contenitori vari?
Eppure l’Africa è un Continente RICCHISSIMO di acqua.

Si riuscirà davvero a risolvere il problema del CIBO?
7 miliardi circa di bocche umane da sfamare, sono sul nostro Pianeta… tante, troppe. Ma questo è un altro punto: sarà possibile arginare il sovraffollamento, senza intaccare i principi di civiltà, libertà e compassione, ai quali, da millenni, l’Umanità si aggrappa con tutte le sue forze, con alterne vicende?
L’agricoltura produce, nel suo insieme, cibo per 2800 calorie per ogni essere vivente, quindi una quantità più che sufficiente per dare una sana nutrizione a tutto il genere umano. Eppure milioni di persone muoiono di fame o sono in stato di iponutrizione, mentre nei Paesi opulenti il cibo si spreca; gli Americani, mediamente, buttano via il 40% di ciò che hanno in dispensa o in frigorifero; gli Europei il 27%.
E nessuna buona notizia viene da altre voci: genocidi, guerre, inquinamento dilagante, di ogni tipo, deforestazione, disgelo dei ghiacciai eterni, tropicalizzazione del clima, ecc.

Ma, per quanto riguarda l’Italia, le prerogative, proprio, del nostro Paese,  va detto che rivivono nel padiglione ITALIA, la GRANDE BELLEZZA, la GRANDE TRADIZIONE, LA GRANDE VENA ARTISTICA, l’INVENTIVA, la CAPACITA’ ARTIGIANA, da sempre PATRIMONIO degli Italiani.

Un grande senso di orgoglio, dobbiamo fare fatica a contenere di fronte alle espressioni di expo03compiaciuto stupore, di consenso convinto, di incanto, di idea di affratellamento dei visitatori stranieri.
Ci sarebbe da dire, facendo qui una sacrosanta e dovuta digressione, MA PERCHE’ proprio NOI ITALIANI, trattiamo da BARBARI, questo nostro MERAVIGLIOSO PAESE? Bah!

Non manca, nel percorso, un riferimento, anche, all’ipotesi surreale di COME SAREBBE il MONDO se NON ESISTESSE l’ITALIA. Non dico nulla in proposito per non togliere il gusto della sorpresa; anche questo è molto suggestivo, molto esaltante e, al tempo stesso, convincente. Si vede bene come sarebbe un Mondo molto più squallido e grigio, e non siamo noi a dirlo, o almeno, non solo noi, ma personalità internazionali.

Assolutamente da non perdere, l’opera pittorica ai piani alti (anche questa può essere una sorpresa) e, proprio prima dell’uscita, una stupenda opera archeologica del 300 a. C., trafugata in Italia, e recuperata dai Carabinieri della protezione del patrimonio artistico e culturale, che ha qualcosa di magico. Anche qui non aggiungo altro.

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