Spero che possiate essere tutti in vacanza. Ve lo auguro! Ho sentito diverse persone che mi hanno detto che avrebbero trascorso le vacanze a casa: tempo di crisi!
Spero che abbiate chiuso tutti i programmi televisivi che ci martellano con notizie di tagli alle spese, crisi e tragiche storie incredibili. Pensate che ho da poco saputo che le ore assegnate ai diversamente abili da dodici richieste, passeranno a sei quindi tutti gli alunni che precedentemente avevano nove ore di Sostegno, ne avranno solo sei. Un bel taglio di cattedre a discapito di chi ha più bisogno di aiuto. Spero che le famiglie e le associazioni si facciano sentire!
Passo all’aspetto più preoccupante di cui c’informa il TG: chi s’innamora addirittura di serial killer, di terribili assassini, sperando che con l’amore si redimano. Amara realtà quando scoprono che così non è!
In tutti i TG, martellante l’accanimento sulle morti tragiche di giovani donne. Quando le indagini sono in corso non è preferibile tacere? Come mai non si dà uno spazio equo alle buone notizie?
La dipendenza da internet da cui dicono, i ragazzi si devono liberare. I giovani, ma gran parte di adulti, forse cercano di non pensare, dato che quello che ascoltano e vedono, non è certo piacevole. C’è un interesse a generare insoddisfazione e frustrazione? Si desidera condurre i più alla rassegnazione? A cercare “altro” per non pensare?
C’è qualcuno che si preoccupa di come stiamo? Che ricorda che la salute non è l’assenza di malattie ma il benessere psichico, sociale e ambientale?
“La salute, definita nella Costituzione dell’OMS, come “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”, viene considerata un diritto e come tale si pone alla base di tutti gli altri diritti fondamentali che spettano alle persone. Questo principio assegna agli Stati e alle loro articolazioni compiti che vanno ben al di là della semplice gestione di un sistema sanitario. Essi dovrebbero farsi carico di individuare e cercare, tramite opportune alleanze, di modificare quei fattori che influiscono negativamente sulla salute collettiva, promuovendo al contempo quelli favorevoli”  (http://it.wikipedia.org/wiki/Salute)
Quest’estate ho incontrato pittori, con notevoli titoli artistici che, alla domanda “Come mai svolgi tutt’altro lavoro?” Hanno risposto: “Non ho potuto scegliere di svolgere ciò per cui ho studiato tanto. Non ho potuto seguire la mia passione artistica. Si deve pur campare!”
Certamente, ma come si vive? Infelici e scontenti, sviliti e pressati, rinnegando se stessi e le proprie passioni? Non si può sperare neanche di realizzarle una volta in pensione. Molti saranno veramente troppo in là con gli anni e con le forze fisiche e mentali ed altri, come mio padre, potrebbero morire prima di raggiungerla.
Ho incontrato anche due mie colleghe, tutte e tre eravamo insegnanti di Educazione Fisica, riciclate, consentitemi il termine, come insegnanti di Sostegno.
Nessuno ci ha chiesto: “Come si sta rinunciando alla propria professione, alla propria scelta?”
Avremmo risposto: “Male, si sta male! Malissimo!” Ma a chi può interessare?
Le non scelte o scelte obbligate, recano danni a volte irrecuperabili: chi soffre di depressione, chi ricorre allo psicologo, chi si rassegna e dice meno male che comunque abbiamo un lavoro, e chi cerca disperatamente di non buttar via tutti i propri studi, chi si perde in internet, alcol, bingo o altro.
Chi, super specializzato, deve trovare lavoro all’estero, i tanti emigrati, chi è precario a vita, chi non ha la certezza di arrivare a fine mese, chi è costretto ad età avanzata a vivere in famiglia.
Tutto è più caro e non si sa come affrontare l’aumento del costo della vita che non è mai pari all’entrate. Si risparmia, si taglia sulle vacanze, sul vestiario e non si riesce più a mettere da parte nulla.
Sperando che qualcuno, finalmente, ci chieda come stiamo e si preoccupi della nostra salute, della serenità e benessere del popolo italiano, trascorriamo queste vacanze.
Ah, mi raccomando, leggete poesie! Sono economiche e lasciano spazio alla speranza e al sogno.

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